Turismo esperienziale: un viaggio nella "materia"

Il turismo esperienziale: un viaggio nella materia

Salire in malga per produrre un formaggio tipico, realizzare un vaso tra palafitte dell’età del bronzo, selezionare frutti di bosco per una marmellata, imparare a cucinare un piatto tipico, coltivare e raccogliere erbe medicinali; sono alcuni esempi di “esperienze” che vengono proposte, in misura crescente, a turisti e visitatori da molte località. Si tratta del cosiddetto “turismo esperienziale”, un nuovo modo di fare turismo che attira per la sua capacità di associare vacanza e momenti di svago a concrete attività dove “fare”, ”imparare” e “sperimentare” divengono centrali.

Ma cosa c’è alla base di questo nuovo modo di fare turismo? E’ solo una moda passeggera?

Come spiega Valerio Corradi, docente di Sociologia del Turismo all’Università Cattolica del Sacro Cuore (Sede Brescia) uno dei tratti, da più parti riconosciuto, tipici del  tempo che stiamo vivendo è la cultura della “post-durezza” alimentata dalle tecnologie del comfort quotidiano, dalla prevalenza del lavoro intellettuale e, più di recente, dalle facilità di accedere a spazi virtuali. Insieme ai molti risvolti positivi, tale cultura sta determinando, in alcuni casi, la perdita di contatto con la realtà fisica e materiale, indebolendo il saper fare e lavorare “con le mani” su oggetti materiali, per scopi precisi e concreti. Il successo del turismo esperienziale, - fenomeno ancora “difficile” da qualificare, ma sempre più diffuso in Italia e all’Estero - è forse anche spiegabile con la sua capacità di offrire occasioni per tornare a esplorare il collegamento tra pensiero concreto, padronanza di abilità manuali e opera tangibile, un tempo alla base della vita quotidiana e oggi sempre più atrofizzato.

Per gli operatori di tutta la filiera vi è dunque la necessità e l'opportunità di "saper cogliere" le caratteristiche e le potenzialità di questo fenomeno identificando le linee evolutive e prospettiche dell'offerta turistica esperienziale.

L'Università Cattolica, attraverso i suoi Centri di ricerca, i suoi Dipartimenti e il sistema delle Alte Scuole, offre servizi di consulenza, formazione e ricerca fornendo loro strumenti conoscitivi per rispondere alle necessità di un continuo aggiornamento su questo fronte e per sviluppare idee di business.

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