
70 mila libri di viaggio e d’arte in Università Cattolica
Alla presenza di Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano, è stato presentato un importante fondo librario che l’associazione ha affidato all’Università Cattolica.
L’estate 2025 rivela una frattura nel turismo italiano: le spiagge registrano un calo consistente di visitatori, con diminuzioni medie attorno al 15% e punte del 25% in regioni come Emilia-Romagna e Calabria, mentre le località alpine raggiungono il tutto esaurito già a partire da luglio, trainate da un’affluenza crescente di turisti internazionali. Tale fenomeno non è più attribuibile soltanto al caldo anomalo: al contrario, riflette una nuova configurazione del turismo estivo in Italia.
Dietro il sorpasso dell’arco alpino ci sono diversi fattori: la ricerca di temperature più vivibili, la percezione di prezzi più equi rispetto al mare, la migliore qualità dei servizi e una crescente attenzione all’ambiente. Tuttavia, una gestione competente può trasformare la nuova geografia del turismo in un’opportunità per tutte le destinazioni. Le località marittime hanno l’occasione di rinascere puntando su qualità e innovazione: offrendo servizi migliori, esperienze personalizzate e infrastrutture più accoglienti, possono attrarre turisti più esigenti, fidelizzarli e rafforzare il proprio brand; allo stesso tempo, le località montane possono gestire al meglio il crescente afflusso estivo, potenziando l’offerta ricettiva e culturale e garantendo sostenibilità ambientale. Con un approccio manageriale integrato, sia il mare sia la montagna diventano luoghi in cui vivere esperienze uniche, senza compromettere la qualità della vita dei residenti: entra qui in gioco il management del turismo e dell’ospitalità.
Per anni il turismo balneare ha vissuto di inerzia, forte di una domanda quasi automatica. Oggi questo schema non regge più. Chi lavora nel settore dell’ospitalità deve ripensare le destinazioni in una logica meno stagionale e più strategica, in modo tale da evitare periodi di overcrowding intervallati da mesi di affluenza nulla; significa allungare i calendari con eventi culturali e sportivi, puntare su esperienze autentiche, dall’enogastronomia al benessere, e distribuire meglio i flussi, evitando così anche la saturazione di alcune località e il vuoto in altre.
Il turismo non è più soltanto questione di “posti letto”: è un ecosistema da governare. Qui i manager possono fare la differenza, portando innovazione e strumenti concreti.
Dal destination management che coordina operatori pubblici e privati, alla digitalizzazione che permette di leggere i dati e intercettare nuovi mercati, fino alla sostenibilità certificata, ormai prerequisito per chi viaggia dall’estero.
Proprio per formare professionisti capaci di affrontare queste sfide nasce il corso executive “International Tourism & Hospitality Management”, pensato per chi vuole gestire destinazioni turistiche complesse, innovare l’offerta e contribuire allo sviluppo sostenibile dei territori. Un’opportunità unica per acquisire competenze internazionali e diventare leader nel settore.
La partita del turismo italiano non si gioca più soltanto tra sole e mare. Oggi la montagna può diventare il nuovo baricentro, ma a patto che sia gestita con visione e competenza.
Il futuro non dipenderà solo dal meteo, ma dalla capacità del management turistico di trasformare le destinazioni in ecosistemi vivi: luoghi in cui lavorare, abitare e innovare.
Per chi vuole essere protagonista di questa rivoluzione, il corso executive “International Tourism & Hospitality Management” offre gli strumenti per diventare leader nel settore, gestire destinazioni complesse e contribuire a un turismo sostenibile e competitivo a livello globale.
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Il nuovo corso di laurea triennale della Facoltà di Lettere e Filosofia per formare professionisti nel comparto del Turismo.
Collaborazione tra Università Cattolica e IAL per corso propedeutico per l'esame nazionale nazionale di Guida Turistica Nazionale