Università Cattolica del Sacro Cuore

Viaggio e spiritualità nell’Anno Santo: l’Italia tra fede, cultura e accoglienza

Mentre il Giubileo della Speranza 2025 volge al termine, emerge un bilancio positivo per l’Italia: l’Anno Santo ha confermato, infatti, la propria capacità di valorizzare spiritualità,  cultura territorio.

Se ne è discusso ieri all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel corso dell’incontro Opportunità e sfide dei grandi eventi in Italia: L’esperienza del Giubileo 2025 e le prospettive dei Giochi Olimpici invernali Milano Cortina 2026, promosso da Cattolicaper il Turismo in collaborazione con il Ce.R.T.A. – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi e Publitalia ’80 – Mediaset Group, sotto il coordinamento del prof. Massimo Scaglioni.

Durante l’evento è stata presentata la ricerca quantitativa Il turismo spirituale in occasione del Giubileo 2025, illustrata dalla prof.ssa Anna Sfardini, responsabile delle attività di ricerca del Ce.R.T.A. L’indagine, condotta su un campione di 1.405 viaggiatori italiani e stranieri che hanno visitato Roma nel corso dell’Anno Santo, ha messo in luce come il viaggio spirituale contemporaneo si presenti oggi in forme molto diversificate.

 

Oltre il pellegrino: quattro volti del viaggio spirituale

Il 15% dei viaggiatori intervistati si definisce “pellegrino” in senso stretto, mentre il restante 85% si identifica in altre forme di viaggio spirituale, raggruppate dalla ricerca in altri tre cluster distinti che combinano fede, cultura e benessere interiore.

Il tradizionale pellegrino, infatti, lascia spazio anche a una pluralità di profili: accanto a chi vive il viaggio come atto di devozione, emergono l’eremita, orientato alla meditazione e al contatto con la natura; l’entusiasta, attratto dalla dimensione collettiva dell’evento; e il mindful explorer, alla ricerca di esperienze autentiche e lente.

L’esperienza spirituale, inoltre, tende a intrecciarsi con altre forme di viaggio per tutti i profili di viaggiatori spirituali: cultura e arte (oltre il 50% delle risposte) ed enogastronomia (50%) sono le attività più scelte dai viaggiatori spirituali. Tra gli eremiti cresce in particolare l’interesse per il turismo slow & green (50%).

Il viaggio spirituale, per di più, ha un forte impatto sulle future scelte di viaggio di tutti i cluster di viaggiatori: fra il 59% e il 77% degli intervistati, a seconda del profilo di viaggiatore, dichiara di vedere aumentato l’interesse nel praticare viaggi ed esperienze di tipo spirituale in futuro.  

 

Un Giubileo che fa scoprire l’Italia

La durata media di soggiorno dei visitatori internazionali è di otto giorni, con una spesa superiore ai 1.000 euro nel 52% dei casi (fino al 71% tra i francesi).

Gli alberghi restano la scelta preferita dai viaggiatori stranieri (dal 43% dei tedeschi al 55% degli spagnoli), mentre gli italiani prediligono i B&B

Circa nove turisti stranieri su dieci hanno visitato anche altre città oltre Roma, tra cui Assisi, Milano, Napoli, Firenze e Venezia, segno di un “Giubileo reticolare” capace di diffondere benefici su tutto il territorio nazionale.

Tra i luoghi della Fede più visitati, oltre alla Basilica di San Pietro e alla Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, ci sono Assisi, il Duomo di Milano e la Basilica di San Marco a Venezia.

Nelle mete spirituali ancora da scoprire, i viaggiatori privilegiano esperienze di autenticità, meditazione e lentezza. Fra le mete più attrattive citate, l’Eremo di San Colombano, quello di Camaldoli, il Santuario di Oropa, il Santuario di Caravaggio, la via Francigena.

 

L’influenza dei media e la contaminazione con altre esperienze di viaggio

Film, documentari e serie TV si rivelano strumenti potenti per ispirare i viaggiatori: oltre il 70% degli inglesi e più della metà degli italiani (54%) e tedeschi (61%) dichiara di essersi sentito incoraggiato dai contenuti audiovisivi a visitare l’Italia per il Giubileo.

 

Un effetto duraturo sul viaggio in Italia

Il Giubileo non si esaurisce con la chiusura della Porta Santa: il 72% dei viaggiatori manifesta interesse a tornare nei territori visitati, sia durante la sua realizzazione sia successivamente. Gli over 65 si mostrano i più propensi a un viaggio “post-evento” (40%), con un interesse doppio rispetto alla fascia 18-34 (20%).

Inoltre, circa il 10% dei visitatori stranieri ha scelto l’Italia per la prima volta in occasione dell’Anno Santo, un dato che conferma l’attrattività del Paese come destinazione spirituale e culturale.

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