Venerdì 4 luglio si è tenuto il convegno Il nuovo turismo globale e le sfide delle imprese turistiche “Made in Italy”, promosso da Cattolicaper il Turismo ed organizzato in collaborazione con Federalberghi Lombardia, Federalberghi Milano e Formaterziario, con l’obiettivo di analizzare le nuove esigenze del settore turistico e il contributo che una formazione manageriale di alto livello può offrire all’innovazione e all’internazionalizzazione delle imprese alberghiere italiane.
Negli ultimi anni, infatti, il turismo ha subito profondi cambiamenti che hanno trasformato le abitudini dei viaggiatori e il modo di gestire e promuovere le strutture ricettive. Si tratta di un settore in crescita, che richiede professionisti qualificati capaci di affrontare le sfide della sostenibilità, dell’Intelligenza Artificiale, della reputazione digitale e della globalizzazione.
Il turismo rappresenta un pilastro dell’economia italiana, con un contributo pari al 10,8% del PIL e oltre 235 milioni di visitatori stranieri nel 2024, soprattutto da Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Lombardia e Milano registrano numeri record, con più di 37 milioni di turisti e prospettive di ulteriore crescita nel 2025. Tuttavia, per competere a livello internazionale, le imprese devono puntare su un deciso miglioramento qualitativo.
Il professor Marco Grumo, docente di Economia aziendale, ha illustrato lo scenario del turismo globale, sottolineando come a fare la differenza non sia la dimensione dell’impresa, ma la capacità di investire, innovare e adottare un approccio interculturale. Ha presentato il nuovo corso executive in International Tourism & Hospitality Management, ideato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore insieme a Federalberghi, Formaterziario e Fondazione Capac e pensato per formare manager con competenze internazionali e strumenti pratici per sviluppare progetti innovativi.
Il turismo italiano, infatti, deve affrontare sfide crescenti legate alla concorrenza globale, superando limiti strutturali come la piccola dimensione aziendale e la scarsa managerializzazione. Un’analisi su quasi mille bilanci di imprese lombarde mostra forti squilibri tra grandi strutture e piccole realtà, ben lontane dagli standard delle grandi catene internazionali.
Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia, ha evidenziato la necessità di una formazione manageriale capace di rispondere ai cambiamenti rapidi e profondi in corso, mentre Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, ha ricordato come pandemia ed Expo abbiano modificato il turismo, richiedendo agli operatori nuove competenze e maggiore flessibilità.
Infine, Gabriele Cartasegna ha sottolineato l’importanza della collaborazione ultraventennale con l’Università Cattolica, che ha contribuito a formare professionisti preparati, capaci di valorizzare il turismo e l’ospitalità italiani anche sui mercati internazionali.
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