Scienze politiche e sociali
Le parole del futuro: Politiche, Potere, Popolo
Campus e Corsi di laurea:
Per la Facoltà custodire l’identità culturale dell’Università Cattolica significa porre al centro delle Scienze politiche e sociali, sia nella ricerca sia nella didattica, i principi cardine di bene comune, dignità della persona, solidarietà e sussidiarietà. Tali principi sono declinati nella formulazione dell’offerta formativa, nella consapevolezza da parte dei docenti del loro ruolo di educatori, nella risposta ai problemi e alle sfide della società contemporanea.
È su questa convinzione che si fondano i percorsi formativi attivi all'interno della facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica, tutti caratterizzati da un'impostazione multidisciplinare e interdisciplinare, che è dunque il punto di distinzione e di forza della Facoltà. Tale impostazione si traduce in un metodo didattico che coniuga la formazione culturale e la preparazione professionale. Un metodo finalizzato all’acquisizione di capacità di interpretare i fenomeni e di affrontare i problemi cogliendone le molteplici dimensioni, in grado di dare al laureato un profilo flessibile e aperto allo sviluppo di sempre nuove competenze nel suo futuro professionale.
La Facoltà, solo anagraficamente, è piuttosto giovane: è nata infatti nel 2012 dall’unione delle facoltà di Scienze politiche e di Sociologia. Si tratta tuttavia di un progetto che ha origini molto lontane, nato con l’Università Cattolica: al 1921, anno di fondazione dell’Ateneo, risale infatti il corso di laurea in Scienze sociali da cui, in momenti diversi, hanno preso corpo le Facoltà di Scienze politiche e Sociologia. Oggi le due facoltà si ritrovano nuovamente unite in un progetto al contempo solido e innovativo.
Molte sono le figure di straordinari studiosi e maestri che hanno caratterizzato questa lunga storia. Tra questi ricordiamo: Marcello Boldrini, preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1935 al 1947, statistico, accademico dei Lincei e a lungo collaboratore di Enrico Mattei ai vertici dell'industria petrolifera nazionale; Francesco Vito, preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1947 al 1959, economista, accademico dei Lincei e anche rettore dal 1959 al 1965; Gianfranco Miglio, preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1959 al 1989, politologo e costituzionalista, che si dedicò in particolare ai temi delle riforme istituzionali e del federalismo; Alberto Quadrio Curzio, preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1989 al 2010, economista, accademico e presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2015, che è stato anche presidente della Società Italiana degli Economisti; Michele Colasanto, primo preside della Facoltà di Sociologia, sociologo e prorettore vicario dell’Università Cattolica dal 1998 al 2002.
Io ritengo che l’Università contemporanea, se ha il dovere di collaborare per il progresso delle scienze e di seguire la metodologia richiesta da ognuna di esse, non deve però mai porre in secondo ordine ciò che esige il riconoscimento del suo primato, vale a dire l’uomo, la persona umana, il mondo della spiritualità