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Facoltà di : MEDICINA E CHIRURGIA

Medicina di comunità e delle cure primarie

Roma

Anno Accademico
2023/2024
Lingua
Italiano
Area Tematica
Sanitaria medica

Scuola accreditata

Nome file
sds-MEDICINA DI COMUNITA 22-23.pdf
Dimensione
121 KB
Formato
application/pdf
Piano degli studi
Progetto senza titolo - 1

Key facts

  • Durata: 4 anni
  • Area:  - Area Medica
  • Classe: 01 - Classe della Medicina Clinica Generale e specialistica 
  • Tipo di accesso: concorso nazionale
  • Struttura di sede: Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS
  • Dipartimento: Scienze geriatriche e ortopediche

Lo Specialista in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie deve avere maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nei campi della diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie acute e croniche con particolare riferimento al contesto della rete di cure primarie. In particolare lo specialista deve avere sviluppato conoscenze e competenze professionali specifiche della valutazione multidimensionale dei bisogni di salute, della formulazione di piani assistenziali integrati e della stesura di percorsi assistenziali che consentano di garantire la continuità assistenziale tra diversi ambiti di cura, ospedalieri, territoriali e domiciliari e tra diversi servizi e competenze professionali. Sono specifici ambiti di competenza professionale le cure primarie, la medicina generale, la gestione e direzione dei servizi territoriali quali distretti, Servizi/Unità di Cure Primarie e di Medicina di Comunità, case della salute, cure palliative territoriali, strutture residenziali intermedie non ospedaliere, etc. Lo specialista in Medicina di Comunità acquisisce anche specifiche competenze ed esperienze negli interventi di: promozione della salute e prevenzione con approccio comunitario; presa in carico delle persone con patologie croniche e/o disabilitanti in tutte le fasi della malattia comprese le terminali; reinserimento comunitario delle persone con disabilità; organizzazione, programmazione e valutazione dei servizi sanitari territoriali e dei percorsi assistenziali ospedalieri-territoriali

obiettivi formativi di base: lo specializzando deve conoscere e utilizzare le metodologie epidemiologiche e sociologiche per valutare i bisogni di salute degli individui, delle famiglie e delle comunità, l’appropriatezza e l’efficacia degli interventi assistenziali; conoscere le metodologie di programmazione e gestione delle risorse nei servizi sanitari primari; conoscere gli elementi di base dei metodi informatici e statistici per l’elaborazione delle informazioni, per monitorare la salute delle comunità, valutare l’impatto su di essa di azioni ed interventi, effettuare ricerca secondo i moderni criteri informatizzati; conoscere i principi fondamentali della genetica di popolazione e acquisire capacità di utilizzare i test genetici a fini diagnostici e preventivi sull’individuo; conoscere le principali funzioni psicologiche ed i metodi e le tecniche della comunicazione interpersonale; conoscere ed acquisire i principi dell’etica medica e della bioetica clinica per la gestione appropriata di individui, famiglie e comunità;

obiettivi della formazione generale: lo specializzando deve acquisire conoscenze di metodologia e di semeiotica fisica, strumentale e di laboratorio; deve utilizzare le moderne metodologie di ricerca clinica e gestionale e acquisire la capacità di una loro valutazione critica e di una appropriata applicazione nelle diverse condizioni cliniche e organizzative;

obiettivi formativi della tipologia della Scuola: lo specializzando deve conoscere e applicare i metodi appropriati per: analizzare i bisogni multidimensionali di salute degli individui, delle famiglie e delle comunità; scegliere i percorsi diagnostici appropriati, interpretare i risultati degli accertamenti, prescrivere trattamenti farmacologici, medici e chirurgici appropriati; elaborare piani assistenziali personalizzati a diversa intensità assistenziale; organizzare interventi di assistenza primaria domiciliare, ambulatoriale, residenziale e semiresidenziale, integrata al bisogno con la assistenza ospedaliera; lavorare in equipe e coordinare unità operative interdisciplinari per attuare processi di cura unitari; dirigere servizi di assistenza primaria nell’ottica della presa in carico globale di individui, famiglie e comunità; gestire i servizi nell’ottica dell’implementazione della qualità; organizzare e coordinare audit clinici, verifiche di efficacia, efficienza e qualità, analisi economiche nella rete dei servizi primari; attivare la partecipazione di individui, famiglie e comunità nella tutela della salute individuale e collettiva; programmare ed effettuare interventi di educazione alla salute per individui, famiglie e comunità ai fini della prevenzione e della promozione della salute. Lo specializzando deve poi conoscere le problematiche legate alle dipendenze da droghe, alcool e fumo di tabacco, i meccanismi ezio-patogenetici della loro insorgenza, i possibili interventi nell’ambito della prevenzione, diagnosi, trattamento, reinserimento sociale, i metodi per attivare la rete dei servizi nella presa in carico globale dei soggetti; deve conoscere le principali patologie psichiatriche, i possibili interventi nell’ambito della prevenzione, diagnosi e trattamento, i metodi per attivare la rete dei servizi alla presa in carico globale dei pazienti psichiatrici; deve conoscere l’area della disabilità, i metodi del suo accertamento, della presa in carico globale dei pazienti per favorire la loro massima autonomia e partecipazione sociale; deve conoscere la fisiopatologia dell’età anziana, i possibili interventi nell’ambito della prevenzione della non autosufficienza, della diagnosi e del trattamento delle principali patologie croniche legate a questa età, i metodi per attivare la rete dei servizi nella presa in carico globale dei soggetti anziani non autosufficienti; deve conoscere la patologia infettiva di maggiore impatto sociale ed i metodi di presa in carico del paziente con particolare riguardo agli aspetti connessi con la sua assistenza domiciliare e/o residenziale; deve conoscere le problematiche dell’area materno-infantile ed i servizi per l’assistenza primaria alla donna, all’età evolutiva e alla famiglia, con particolare riguardo alle attività dei consultori fa- miliari, dei servizi di pediatria di famiglia e di comunità e di neuropsichiatria infantile.

Sono attività professionalizzanti obbligatorie per il raggiungimento delle finalità didattiche della tipologia:

  • avere svolto attività assistenziale nei reparti dell’Area Medica, delle classi di Medicina Generale, di Specialità Mediche, di Pediatria, e di Neuroscienze. Durante il suddetto periodo dovrà aver partecipato direttamente alle attività assistenziali riferite ad almeno 100 pazienti, compresi le valutazioni della situazione clinica complessiva, degli aspetti funzionali e di autonomia del paziente, anche in relazione al suo ambiente di vita, ed infine le stesure di almeno 20 piani di dimissioni ospedaliere protette per pazienti con necessità di continuità assistenziale territoriale;
  • avere compiuto almeno 20 turni in servizi per l’urgenza ed emergenza come strutture di Pronto Soccorso medico-chirurgico, generale e/o pediatrico, nei servizi di 118 e di continuità assistenziale territoriale;
  • avere effettuato attività assistenziale presso studi di Medici di Medicina Generale, avendo partecipato personalmente alle attività di assistenza di almeno 360 pazienti compreso l’esecuzione di almeno 120 visite domiciliari, il coinvolgimento in almeno 80 piani di assistenza domiciliare integrata, la partecipazione ad almeno 30 Unità Valutative Multidimensionali;
  • avere effettuato attività assistenziale a favore di minori con bisogni speciali e famiglie vulnerabili e multiproblematiche, sia presso Strutture territoriali per la salute Materno-Infantile con presa in carico di almeno 30 pazienti affetti da malattie croniche, rare, disabilità e/o noti per condizioni di maltrattamento o scarsa tutela, sia presso gli studi dei Pediatri di Libera Scelta avendo seguito le attività assistenziali di almeno 20 pazienti pediatrici;
  • avere effettuato attività assistenziale presso strutture residenziali intermedie non ospedaliere e strutture semiresidenziali, quali ospedali di comunità, hospice, RSA, strutture riabilitative semiresidenziali, con presa in carico di almeno 50 pazienti;
  • avere effettuato attività assistenziale presso strutture per la salute mentale e di contrasto alle dipendenze, con la partecipazione alla presa in carico di almeno 20 pazienti;
  • aver effettuato attività assistenziale presso strutture per disabili, con presa in carico di almeno 20 pazienti;
  • aver partecipato ad attività di programmazione, organizzazione, gestione e verifica di percorsi di diagnostica, trattamento e presa in carico, centrati sul sistema delle cure primarie e sulla continuità assistenziale tra i diversi ambienti di cura e di vita.

Nello stesso periodo dovrà:

  • aver seguito i percorsi assistenziali di almeno 30 pazienti complessi,
  • avere partecipato alla progettazione e gestione dei flussi informativi nell’ambito della rete delle cure primarie e dei si-stemi informativi sanitari regionali,
  • avere partecipato ad azioni atte alla gestione, valorizzazione e formazione del personale, alla stesura e discussione di piani di budget, piani di formazione e riorganizzazione dei servizi, a progetti tesi alla verifica e/o all’incremento della qualità degli interventi della rete di assistenza primaria, a progettazione, esecuzione e valutazione di interventi di educazione alla salute di tipo comunitario.

Lo specializzando deve inoltre acquisire esperienze nei seguenti ambiti professionali:

  • dimissioni ospedaliere protette: conoscenza approfondita e acquisizione dei metodi appropriati per organizzare, gestire e verificare interventi di dimissione ospedaliera di pazienti richiedenti continuità assistenziale sul territorio. A tal fine lo specializzando deve avere partecipato alla pianificazione di almeno 20 interventi di dimissione ospedaliera con accesso programmato in assistenza domiciliare o residenziale;
  • assistenza Domiciliare Integrata: conoscenza approfondita e acquisizione dei metodi appropriati per organizzare, gestire e verificare interventi di assistenza domiciliare medica, infermieristica e socio-assistenziale fra loro coordinati. A tal fine lo specializzando deve avere partecipato alla pianificazione di almeno 10 interventi di ADI socio-sanitaria;
  • gestione dei pazienti complessi nella rete dei servizi: conoscenza approfondita e acquisizione dei metodi appropriati per organizzare, gestire e verificare attività integrate per la presa in carico globale di anziani, malati psichiatrici, disabili, famiglie multiproblematiche nella rete dei servizi territoriali, collegati al bisogno con l’ospedale. A tal fine lo specializzando deve avere partecipato alla pianificazione di almeno 10 interventi ed averne seguito la evoluzione nel tempo;
  • implementazione della qualità nei servizi primari: conoscenza e acquisizione dei metodi appropriati per programmare e attuare interventi di miglioramento della qualità di servizi primari domiciliari, ambulatoriali, semiresidenziali, residenziali. A tal fine lo specializzando deve avere partecipato alla pianificazione e sviluppo di almeno 5 interventi di svi- luppo della Qualità.

Lo specializzando potrà concorrere al diploma dopo aver completato le attività professionalizzanti.

Lo specializzando, nell'ambito del percorso formativo, dovrà apprendere le basi scientifiche della tipologia della Scuola al fine di raggiungere una piena maturità e competenza professionale che ricomprenda una adeguata capacità di interpretazione delle innovazioni scientifiche ed un sapere critico che gli consenta di gestire in modo consapevole sia l’assistenza che il proprio aggiornamento; in questo ambito potranno essere previste partecipazione a meeting, a congressi e alla produzione di pubblicazioni scientifiche e periodi di frequenza in qualificate istituzioni italiane ed estere utili alla sua formazione.