
I Real Refugees scendono in campo
La squadra Real Refugees continua tra allenamenti e match creando un clima di serenità e familiarità tra i ragazzi, preparando la partita finale all’Allianz Stadium il 25 maggio. Guarda l'intervista!
di Francesco Berlucchi
Napoli, Ibiza, Roma. E forse, Madeira. Anna Repetto è appena tornata da Napoli, dove con l’Italia della pallanuoto ha conquistato la medaglia d’argento alle Universiadi di Napoli 2019. Lei, attaccante della Nuoto Club Milano in Serie A1 classe 1999, iscritta al primo anno di Economia e gestione aziendale all’Università Cattolica di Milano, è ancora incredula. «È stato allucinante. Bellissimo e surreale al tempo stesso. Non mi aspettavo di emozionarmi così per le Universiadi, invece alla cerimonia di apertura, con il tifo di casa e la maglia dell’Italia da onorare, avevo i brividi. Una cosa del genere l’avevo vissuta solo da spettatrice, davanti alla televisione, per le Olimpiadi».
Da Ibiza, dove sta trascorrendo qualche giorno di vacanza prima di riaccendere i motori, Anna ripercorre le tappe chiave che l’hanno portata all’argento di Napoli. «Le tre settimane di collegiale, a Roma, sono state fondamentali. Soprattutto lo è stato essere guidate da Martina Miceli (medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Atene 2004 e allenatrice dell’Orizzonte Catania, ndr)». Il secondo momento decisivo è stata la prima partita, all’indomani della cerimonia di apertura delle Universiadi.
«Quando abbiamo affrontato e battuto gli Stati Uniti, che secondo molti erano tra i favoriti per la vittoria finale, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi. In quel momento, abbiamo capito che eravamo forti». E infatti l’Italia conquista il primo posto nel girone e supera i quarti giocando un’ottima partita contro il Giappone. «Noi eravamo già contente così, poi in semifinale abbiamo affrontato il Canada, è andata bene… E a quel punto cosa fai, non ci provi?».
La finale, persa 8 a 7 contro l’Ungheria, è stata l’unica nota stonata. «Perdere così, per un solo punto, lascia grande rammarico. Però questo non cancella il grande risultato ottenuto. La dimostrazione l’abbiamo avuta da tutte le persone che hanno riempito le tribune della piscina Felice Scandone, dai tricolori che sventolavano, dalle richieste di fotografie e autografi. Significa aver regalato delle emozioni a chi ci ha seguito».
L’estate di Anna non finisce qui. Al rientro in Italia, la aspetta di nuovo Roma. Più precisamente il polo federale di Ostia, dove la Nazionale italiana preparerà il Mondiale U20 e lei saprà se ancora una volta dovrà rappresentare l’Italia, a settembre, a Madeira. Poi c’è lo studio, il secondo anno che l’aspetta e il primo che ha chiuso brillantemente: «Giocare in Serie A, arrivare nelle Final six e trovare il tempo per studiare non è stato semplice. Ma grazie al percorso di Dual Career promosso da Cattolicaper lo Sport (CLICCA QUI per maggiori informazioni) e alla mia tutor ho avuto un aiuto importante. Ho già dato tutti gli esami, mi manca solo Teologia». Da fare a settembre, Mondiali permettendo. Scusate se è poco.
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