Università Cattolica del Sacro Cuore

Cattolicaper il Terzo Settore
Un progetto che sa e vuole guardare lontano


 

Formazione, progetti e consulenza per il Terzo Settore

Visualizza la registrazione della Tavola rotonda
https://youtu.be/sqtnyj3t5TY
 

Di seguito, una sintesi della Tavola rotonda (online) tenutasi lo scorso 15 settembre, nel contesto dell'Open Week Master & Postlaurea.


I Cattolicaper sono progetti innovativi che vogliono mettere a fattor comune le nostre risorse; una significativa collaborazione tra i Docenti dell’Università Cattolica posta a servizio di settori ad alto potenziale e in evoluzione.
Un portale dedicato di presentazione delle attività formative, ricerca e consulenza. Expertise dei nostri Docenti per realizzare attività di partnership.

Roberto Brambilla, Direttore Formazione Postlaurea e Research Partnership dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
 

Cattolicaper il Terzo Settore è una struttura di servizio per tutte gli Enti ed Organizzazioni del Terzo settore.
Solo una chiave interpretativa e valoriale di alto livello è in grado di approcciare temi e sfide in maniera corretta; la pandemia ha ulteriormente evidenziato e dato attualità a questa intuizione.
Offrire un contributo multidisciplinare, consapevoli che la qualità batte la quantità e i valori risultano essere importanti e indispensabili nei settori professionali. Servire il Terzo settore per rendere “viventi” e attuali i valori coltivati ed espressi.
Il nostro Paese ha estremo bisogno del Terzo settore e quest’ultimo deve affrontare le sfide per un costruttivo rilancio, in Italia e non solo. La Riforma del Terzo settore può rilanciare progetti di qualità, già in essere. Riconoscendo il ruolo della Cooperazione sociale nei territori, la centralità della persona; una dimensione organizzativa e operativa che supera il singolo territorio, pur mantenendo forte il legame con esso e la propria identità; sono alcuni dei principali temi evidenziati dal Professore Marco Grumo. Siamo invitati a sensibilizzare i giovani sul ruolo del Terzo settore. A tal proposito, il
Corso executive “Manager innovativo” con il Consorzio Farsi Prossimo vuole affrontare l’esigenza del passaggio generazionale; questo nuovo percorso formativo rappresenta una partnership tra una cultura di qualità e un progetto di cambiamento importante. Il ruolo importante del coordinamento di Cattolicaper il Terzo Settore può rispondere anche alle sfide del volontariato in maniera multidisciplinare.

Marco Grumo, Coordinatore scientifico di Cattolicaper il Terzo Settore.


La Riforma del Terzo settore è stata considerata un punto di arrivo per una maggiore e più chiara regolamentazione da parte dello Stato. A tre anni di distanza dal via alla Riforma, oggi mancano diversi Decreti attuativi; essa, quindi, non è ancora pienamente operativa.
Da parte dei mondi che costituiscono il Terzo settore viene avanzata energicamente la richiesta per una forte spinta e per una concreta svolta. La Riforma ha introdotto un tema significativo, quello delle Imprese sociali e il relativo ruolo; queste ultime, insieme alle Cooperative, sono riconosciute come realtà del Terzo settore, garantendo l’identità non profit con la capacità di fare business. Ancora oggi non si comprende pienamente il ruolo indispensabile di tutte le realtà di questo ampio settore. La pandemia ne ha evidenziato il ruolo fondamentale, attraverso le Cooperative sociali, Imprese sociali e Associazioni di volontariato. Occuparsi dei più fragili è importante per ripartire tutti assieme; serve un ruolo autorevole e certificato del Terzo settore, chiamandolo in causa quando bisogna adottare decisioni strategiche; in esso sono presenti le competenze e le conoscenze. Anche il Terzo settore ha necessità di una maggiore professionalizzazione, tendere a maggiore incisività. Affinché la sussidiarietà diventi, realmente, un principio concreto, per una nuova economia e il Terzo settore lo può chiaramente insegnare.

Elisabetta Soglio, Responsabile Corriere della Sera - Buone Notizie.
 

La Cooperazione sociale sta per compier il suo 30esimo compleanno, a seguito  della legge istitutiva n.38 del 1991. Trenta anni, un tempo significativo che indica la maturità di una esperienza e di competenze acquisite; tempo di rilancio e di sfide per il futuro.
La Cooperazione sociale rappresenta il frutto maturo di un movimento cooperativo, quasi una maturazione di quello che è già presente nella Cooperazione tradizionale; essa nasce da un bisogno comune, partendo dalle persone più umili. Questo ha un valore sociale molto significativo, con l’obiettivo di perseguire il bene comune. Un Noi dei cooperatori che tende a un Noi verso la comunità in  cui essa opera. Un Noi che vuole perseguire il bene comune, raccogliendo sfide comuni. Sfide identificate in tre dimensioni: “perdita” di importanza della dimensione locale che si intreccia inevitabilmente con dimensioni che vanno oltre il singolo e rispettivo territorio, ciò pone domande nuove in riferimento alle nascenti Cooperative; una dimensione locale che raggiunge quella dimensionale, sfide non solo locali ma molto più ampie, attraverso la capacità di fare rete. La terza sfida consiste nel comprendere come mantenere e conciliare lo sforzo mutualistico interno e con il territorio, in una dimensione diversa, anche dal punto di vista organizzativo. Altro tema fondamentale è lo scambio generazionale. Cosa può dire la Cooperazione sociale e come rendersi attrattiva ai giovani che sia affacciano al mondo del lavoro? Essi sono realmente animati da sensibilità e ricerca di senso del proprio agire. Il Consorzio Farsi Prossimo, insieme all’Università Cattolica ha costruito un Corso executive dedicato ("
Manager innovativo"): un nuovo percorso di conoscenza scientifica, di scambio e riflessione condivisa tra chi fa ricerca e chi, sul campo, sperimenta l’agire cooperativo. Una strada che può essere replicata e può costituire una alleanza tra ricerca, Università e Impresa cooperativa.

Giovanni Carrara, Presidente del Consorzio Farsi Prossimo e di Confcooperative Milano e dei Navigli.

 

L’importanza del Terzo Settore e del Volontariato in Italia è certificato dall’Istat: 5 milioni e mezzo di volontari nelle Organizzazioni, altri 3 milioni di cittadini che offrono il proprio contributo al benessere della società. La recente Riforma e il Codice del Terzo Settore nello specifico, all’articolo n.5, ha sottolineato l’eterogeneità degli ambiti di intervento in cui opera il volontariato a favore della collettività. Oltre ai settori tradizionali e storici, quali quelli sociali, sanitari e di difesa delle persone fragili e a rischio di marginalità, sono stati sottolineati altri ambiti fondamentali: le dimensioni della cultura dell’ambiente, lo sport, il commercio equo solidale, l’agricoltura sociale, la  tutela dei diritti civili, della legalità, della non violenza.
Durante la pandemia i cittadini si sono mobilitati grandemente, in maniera autonoma, aiutando, ad esempio, i vicini di casa; in forma organizzata tramite gli Enti, per esempio, con i trasporti sanitari, la consegna dei pasti e farmaci o aver trasformato attività ordinarie in presenza in attività a distanza verso cittadini in difficoltà. Questo periodo ha evidenziato i punti di forza del Volontariato ma anche criticità e punti di debolezza. Quali sfide future: costruire la coesione sociale per superare le solitudini e costruire di conseguenza le relazioni; garantire inclusione nei confronti dei soggetti più deboli; accogliere il volontariato individuale (gli Enti del Terzo Settore devono accompagnare queste nuove disponibilità della cittadinanza); avere una forte diversificazione delle entrate (fonti statali/regionali, private e di Enti filantropici), è importante avere un mix di risorse per superare crisi e difficoltà. Una successiva sfida è il radicamento nel territorio, essere quindi riconosciuti dalla popolazione, dalle Istituzioni ma anche dalle realtà imprenditoriali e commerciali. Il digital divide è una questione centrale; adottare le strumentazione tecnologica adeguata; domotica avanzata per il risparmio energetico. Un’ultima sfida è imparare a prendere decisioni snelle ed efficaci, una governance efficace, coinvolgendo i giovani. Nel Volontariato è decisivo una cambio di passo; questo si può realizzare attraverso percorsi formativi adeguati per i singoli operatori/volontari e le dirigenze.

Marco Pietripaoli, Direttore CSV Milano.

 

Il Terzo Settore è chiamato ad elaborare quindi progetti di sviluppo, di cambiamento e innovazione di qualità che, evidentemente, possono trovare nelle competenze espresse dall’Università un affiancamento fondamentale e strategico. Un approccio serio, solido e metodologico grazie a forti valori fondativi. Il Terzo Settore nasce per servire e attuare i valori istituivi, afferma il Professore Marco Grumo.


NeASS - Network Aziende Speciali Sociali nel corso degli anni, attraverso il proprio operato ha voluto e vuole dimostrare l’importanza e l’essenzialità di aggregare in maniera multidisciplinare e intersettoriale, proprio come la mission di Cattolicaper il Terzo Settore. Le Aziende Speciali Sociali, socie fondatrici del network NeASS, sono Enti di diritto pubblico speciale che operano per conto dei Comuni di un territorio, in modalità aggregata, per la gestione associata dei servizi pubblici locali. Occorre fare sistema, fare rete, ciascuno a servizio degli altri per una crescita comune; lavorare, quindi, per il bene comune.
NeASS nasce nel 2009, su iniziativa di 20 Aziende costituitesi; oggi conta 36 Aziende associate, facenti parte di 11 province lombarde. La prima Azienda Speciale Consortile nasce negli anni 2000, dopo la legge n.328. La prima di esse nasce a Mantova; nate per gestire i servizi sociali territoriali, nell’ ambito dei Piani di zona territoriali. In Lombardia esse sorgono “spontaneamente” attraverso l’ "imprenditorialità" dei comuni lombardi: una buona organizzazione economica dei servizi insieme al governo associato dei Comuni.
36 Aziende Speciali socie, 26 di tipo consortile, cioè attuatori dei Piani di zona del territorio di riferimento. Queste Realtà aziendali rappresentano 512 Comuni (un terzo dei Comuni della Lombardia), per un totale di oltre 3 milioni di abitanti. Il fatturato è di 233.350.000 euro, 1300 dipendenti, per un totale di circa 3000 operatori con l’indotto. Nell’ultimo triennio si sono associate 11 nuove realtà; un cammino di integrazione crescente.
Le Aziende Consortili sono uno snodo tra i comuni del territorio e il Terzo Settore locale.
Esse sono anche enti capofila di progetti finanziati, ad esempio, da Fondazione Cariplo - Welfare in azione. Svolgono un ruolo importante di coordinamento. Il Terzo Settore è evidentemente molto maturato negli ultimi venti anni. Le Aziende Speciali sono a  servizio dei comuni e del Terzo settore, sono quindi Enti intermedi e strumentali. Neass offre, in coordinamento, servizi di supporto alle Aziende associate; attraverso lo sviluppo di studi di fattibilità ha permesso la nascita di nuove realtà aziendali; garantisce e promuove formazione ai Soci su tematiche specifiche; aiuta nel trovare una identità giuridica ed economica specifica per le Aziende, data la normativa molto ampia; promuove, inoltre, formazione per il personale tecnico-sociale (Educatori e Psicologi, ad esempio sono l’ossature dei servizi per i Minori) e gruppi si studio inter-aziendali.
Cattolicaper il Terzo Settore rappresenta, quindi, un potenziale partner, non solo interessante,  ma anche e soprattutto strategico.”

Dario Angelo Colombo, Responsabile Coordinamento NeASS, già Direttore dell’Azienda Speciale Consortile “Consorzio Desio Brianza”.

NeASS Lombardia (presentazione).


Per qualsiasi informazione, scriveteci: cattolicaperilterzosettore@unicatt.it

 

 

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