Università Cattolica del Sacro Cuore

di Francesco Berlucchi

Alice Virag è appena atterrata a Malpensa. Con lei, c’è l’inseparabile gemella Chiara. Parla al plurale Alice, come sempre. E dietro all’immancabile sorriso, nasconde questa volta la gioia più grande: a 19 anni, è la nuova campionessa del mondo di wakeboard, nella massima categoria. «Ad Abu Dhabi volevamo arrivare a tutti i costi in finale - racconta -, il livello si è alzato molto e non me l’aspettavo proprio un mondiale così». Già, perché solamente un anno fa Alice si è rotta il crociato e il menisco. In dodici mesi, è stata una rincorsa folle e ostinata. Fino alla vittoria. «Ho capito di averla in pugno nel primo passaggio di gara, tra le due boe. Lì devi far vedere tutto ciò che sai fare, e ho capito di avere qualcosa in più. Dedico questa vittoria ad Alizé Piana (un’altra atleta azzurra, ndr), che ci ha aiutato tanto e si è infortunata al ginocchio proprio mentre eravamo in America ad allenarci insieme per i mondiali».

Vincere insieme

Insieme, è una parola che Alice usa spesso. Per la prima volta nella storia di questo sport, due sorelle sono arrivate fino in finale. Dove Chiara («È stata una grande sfida, sono contentissima per Alice, che felicità!») ha pagato un errore di troppo: «Mia sorella soffre di più la gara, è più emotiva. Noi ci alleniamo sempre insieme, preparandoci fisicamente e mentalmente. Ci stimoliamo a vicenda, senza alcuna rivalità». Il wakeboard è uno sport di nuova generazione, nato negli Stati Uniti a metà degli anni Novanta dalla fusione tra lo sci nautico e lo snowboard. Da quest’ultimo, ha ereditato tavole sottili, con spigoli smussati e un profilo convesso, ma di forma più rettangolare. Anche gli attacchi per l’atleta, sulla faccia superiore, sono simili agli scarponi da snowboard. Tutto il resto, invece, deriva dallo sci nautico.

Il podcast

La Dual Career all'Università Cattolica

Alice e Chiara abitano a Milano ma la loro seconda casa è il lago di Como. Nel Jolly Racing Club di Lezzeno, precisamente, a due passi da Bellagio. Nella culla del windsurf e dello sci nautico, loro hanno scelto il wakeboard. Frequentano il secondo anno di Scienze motorie e dello sport all'Università Cattolica e partecipano al Percorso di Dual Career per gli studenti-atleti di alto livello promosso da Cattolicaper lo Sport. «Il primo anno è andato molto bene, il programma di Dual Career è davvero utile. Siamo riuscite a superare tutti gli esami al primo appello e a dare tutti quelli del primo anno». Un impegno doppio, appunto, perché si affianca a quello agonistico (nella foto, la medaglia d’oro per Alice e quella d’argento per Chiara nella tappa spagnola del Pro tour europeo, in autunno).

Per superare gli ostacoli

Due gemelle mondiali, che hanno incominciato all’età di otto anni. A undici hanno vinto gli europei per la prima volta, nella categoria Youngers. Nelle ultime cinque stagioni, hanno gareggiato nella massima categoria, Open ladies. «Fin da piccole andavamo sul lago ogni weekend, finché un giorno, del tutto casualmente, abbiamo provato il wakeboard. Da allora non abbiamo più smesso, cercando di alzare sempre più il nostro livello, e con passione e duri allenamenti siamo state tra le prime dieci donne al mondo a disputare gare internazionali in questa disciplina. Io e Chiara cerchiamo sempre di superarci l’un l’altra, ma aiutandoci per dare sempre il meglio e non mollare mai. Questa è la nostra fortuna, la nostra forza. Ogni piccolo ostacolo, l’abbiamo superato insieme».


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