Università Cattolica del Sacro Cuore
Abbiamo deciso di dedicare il Rapporto sul futuro e l’innovazione dell’Amministrazione pubblica 2022 interamente al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), in quanto esso contribuisce a ridisegnare a 360° le amministrazioni pubbliche del futuro, in uno con il futuro delle politiche pubbliche.
Il Rapporto è frutto di un lavoro multidisciplinare ed interdisciplinare che riflette la composizione del Tavolo Cattolica per la Pubblica amministrazione, al quale si sono aggiunti importanti apporti esterni, di studiosi e tecnici appartenenti al mondo dell’amministrazione pubblica.
I 21 contributi sono stati suddivisi in 5 blocchi tematici.
1. Strategie per la ripresa (economica)
2. Strategie per la resilienza (tra emergenza e complessità)
3. Transizione ecologica e mobilità sostenibile
4. Politiche per il lavoro e lavoro nella pa
5. Sanità e Servizi sociali
Comune a tutti è la convinzione che il PNRR costituisca una straordinaria opportunità per il Paese: per un recupero significativo in termini di competitività, anche a livello territoriale, e di efficienza complessiva della Pubblica Amministrazione. Vengono messi in evidenza i nuovi driver che possono guidare questo processo, che segna una rottura con il passato: scuola, cultura e turismo, digitalizzazione e intelligenza  artificiale, re-ingegnerizzazione dei procedimenti amministrativi. Basterà dire che la sola cultura cuba il 7% del PIL italiano (il 12% se si considera l’indotto). 
Viene ricostruita l’eredità della pandemia sul piano della gestionedelle emergenze e del coordinamento di sistema, riconoscendo l’apporto significativo che può venire dall’amministrazione locale. Anche la trasparenza e la lotta alla corruzione diviene strumento per accrescere la resilienza delle amministrazioni, funzionale anche alla messa a terra del PNRR (prevenendo la gestione illecita delle risorse economiche). La dimensione emergenziale vive in una nuova complessità delle politiche pubbliche e richiede nuovi approcci di policy coherence, che rendano possibile raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UN SDGs 2030). Innovazioni significative, che contribuiscono alla resilienza del sistema fuori e dentro alla pubblica amministrazione, si hanno sul piano delle politiche attive per il lavoro e nel lavoro pubblico. Il percorso dentro l’innovazione e il futuro della pubblica amministrazione prosegue quindi con lo scenario della transizione ecologica e mobilità sostenibile: viene presa in esame l’incompletezza della rivoluzione avviata con il Green Deal europeo (in relazione alle scelte anche regolatorie che esso richiede), il potenziale trasformativo dell’economia circolare, i nuovi paradigmi proprietari sottesi alla rigenerazione urbana, la cd. twin transition nel settore dei trasporti e della mobilità urbana.
La quinta tematica affrontata dal rapporto è legata alla sanità che viene analizzata si in termini di risposta ai nuovi bisogni espressi da una popolazione italiana sempre più caratterizzata dalla presenza di patologie cronico degenerative, da una necessità di ripensare l’assistenza domiciliare e il ruolo della comunità e delle reti sociali nella presa in carico delle persone più fragili. L’impatto della gestione dei servizi sanitari sulla società moderna è evidente e quindi si richiede che si sviluppino quelle logiche che massimizzino l’efficacia e l’efficienza delle risposte utilizzando anche strumenti di lean management.
L’appendice costituirà, a partire da questo anno, una sezione ricorrente del Rapporto FuturAP. Essa è dedicata a un tema centrale per il futuro delle amministrazioni italiane: quello dell’attrattività delle PA come datore di lavoro per le giovani generazioni e i giovani talenti. I risultati dell’indagine condotta in sinergia con Randstad mostrano quanto ci sia da fare su questo terreno: è per i giovani, infatti, che passa il rinnovamento del capitale umano e quel percorso di crescita, anche nei numeri (l’obiettivo 4mln di dipendenti pubblici con età media 44 anni – oggi sopra i 50 - richiede l’assunzione di circa 200.000 persone/anno con età media di 28 anni fino al 2028), necessario a vincere le sfide del futuro.
Queste molteplici prospettive di analisi contribuiscono a leggere in chiave critica le aspettative create dal PNRR in merito alla possibilità di contribuire allo sviluppo sociale, economico e giuridico del nostro Paese. Insomma, il PNRR rappresenta per le nostre amministrazioni una sfida e, al tempo stesso, un’occasione da non perdere.
Buona Lettura!

I coordinatori del Rapporto
Prof.ssa Barbara L. Boschetti
Prof. Emanuele Vendramini
 
 
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