Università Cattolica del Sacro Cuore

Allenare talenti, costruire futuri: il valore della Dual Career
di Alessia Ferraboli, Chiara D’Angelo, Caterina Gozzoli, Università Cattolica del Sacro Cuore
(Coach Box Magazine; pag 9-10)

Cosa è la dual career?
Il termine dual career indica la conciliazione dell’attività sportiva con un percorso formativo, prima a livello di scuole secondarie di secondo grado, e successivamente di percorsi universitari.
Le Linee Guida Europee sulla doppia carriera degli atleti (2012), nascono proprio dal presupposto che l’educazione è un diritto umano essenziale e l’atleta, che è al servizio della comunità e la rappresenta nel mondo durante le maggiori competizioni sportive, merita un supporto nel fruire di questo diritto, in ogni momento della sua vita. Approfondire il tema della doppia carriera è importante non solo per comprendere le sfide e i possibili costi che gli atleti incontrano in questo percorso, come il rischio di drop-out sportivo, ma anche per coglierne gli effetti positivi, a breve e lungo termine. Una delle peculiarità della carriera sportiva è l’essere una “miniatura” della vita stessa, in cui infanzia, adolescenza, età adulta e vecchiaia si susseguono in pochi anni. Al termine di questo percorso accelerato, l’atleta si ritrova a dover iniziare una seconda vita, con tutto l’impegno in termini di tempo e risorse che questa nuova fase richiede.

Panoramica generale del Programma Università e Sport: la Dual Career in Università Cattolica
Il Programma Università e Sport: la Dual Career in Università Cattolica è iniziato nel nostro Ateneo nel 2018, per dare attuazione concreta al Protocollo d’intesa “Sostegno alle carriere universitarie degli atleti di alto livello”, siglato il 12 dicembre 2016 da MIUR, CRUI, CONI, CIP, CUSI e ANDUSI, con lo scopo di favorire, per gli studenti-atleti, le condizioni necessarie per rendere l’impegno sportivo agonistico sempre più conciliabile con la carriera universitaria.
Con l’avvio dell’anno accademico 2025/2026, e anche per quest’anno in collaborazione scientifica con l’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli (ASAG), è palla a due la VIII edizione del Programma.
Di anno in anno si è registrata una crescita del numero di atleti che vi hanno aderito, per un totale di 206 studenti-atleti accompagnate/i nel corso del Programma e 36 nuovi ingressi nell’attuale edizione. Si contano ben 97 corone d’alloro per coloro che si sono laureati tra il 2018 e il 2025. Gli studenti-atleti frequentano diversi cicli di studio (triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico) in dieci diverse Facoltà, con una maggioranza di frequenze per Economia, Scienze della formazione (CdS in Scienze Motorie) e Psicologia. Nel corso degli anni, il Programma ha accompagnato studenti-atleti praticanti 50 diverse discipline sportive, tra cui 11 cestisti (si veda grafico 1). Al fine di valorizzare a pieno il percorso degli studenti-atleti, sono annualmente messe a disposizione quattro borse di studio dall’Ateneo e due dal CUS Milano e in sede di laurea, durante la proclamazione, viene citata la partecipazione al Programma Dual Career, riconoscendo la doppia carriera anche con il rilascio di 1 CFU sovrannumerario.
Lo staff è composto da Responsabile Scientifico (Prof.ssa Caterina Gozzoli), Coordinatore (Prof.ssa Chiara D’Angelo), 4 tutor (psicologi dello sport) e un ufficio che si occupa della gestione amministrativa del Programma. Durante l’anno sono previsti momenti di supervisione e coordinamento tra i tutor al fine di implementare e mantenere aggiornato il Programma rispetto alle necessità che emergono nel lavoro quotidiano con gli studenti-atleti.
Il supporto nel Programma tra sfide e opportunità.

Sono organizzati quattro momenti in cui incontrare gli studenti-atleti durante l’anno accademico.
All’inizio del Programma, i colloqui hanno una funzione conoscitiva ed esplorativa, mentre in concomitanza delle sessioni di esame l’attenzione è posta sul monitoraggio del percorso accademico e sportivo e sulla pianificazione organizzativa.
Al fine di valorizzare e promuovere i talenti, gli studenti-atleti sono invitati a partecipare ad eventi, attività di public speaking, web radio, video social, interviste web.
Tuttavia, il supporto dei tutor non si esaurisce qui. Infatti, il rapporto con gli studenti viene mantenuto anche al di fuori dei colloqui richiesti dal Programma, per incontrare le esigenze specifiche dei singoli. Accompagnare gli studenti-atleti nella loro esperienza di dual career significa sostenerli in un percorso complesso, in cui il supporto offerto si sviluppa lungo diverse e altrettanto complesse aree di bisogno e sviluppo.
Una delle sfide principali riguarda certamente l’organizzazione quotidiana: conciliare lezioni e allenamenti, sessioni d’esame e competizioni, facilitando il dialogo tra studenti, docenti e coordinatori per individuare soluzioni personalizzate.
La tutorship interviene anche sul piano emotivo: ansia, difficoltà di studio o stress legatialle performance vengono affrontati attraverso momenti di ascolto e orientamento ai servizi più adeguati.
Le transizioni di carriera rappresentano sicuramenteun momento delicato, siano esse legate al percorso accademico o a quello sportivo. Il passaggio di categoria, il cambio di Società, la scelta del percorso universitario o professionale, un infortunio, un insuccesso scolastico o sportivo, o la decisione di terminare la carriera agonistica, sono spesso accompagnate da dubbi e incertezze, e richiedono processi di elaborazione, consapevolezza e riorganizzazione a livello personale, sportivo e accademico.
La dual career non è solo sfida ma anche e soprattutto opportunità, in particolare in alcune fasi delicate per gli atleti come il fine-carriera: un processo multiforme, complesso e soggettivo.
Ecco, quindi, che il supporto qui ed ora richiede contemporaneamente un orientamento nel futuro, costruendo un pensiero a lungo termine e una progettazione più ampia.
In questa complessità riconosciamo una partita decisiva: quella tra mondo accademico e sportivo che giocano nella stessa squadra. Crediamo che il supporto più funzionale si possa concretizzare proprio nella collaborazione, condivisione, comprensione reciproca e sinergia tra questi due mondi, affinché l’atleta non si senta e non sia da solo in un processo di negoziazione tra realtà che, molto spesso, parlano linguaggi diversi. Una partita che richiede strategie per far sì che questi percorsi siano mutualmente alimentanti e parte integrante di un percorso di vita, rappresentando la possibilità per gli atleti di costruire il proprio futuro, senza rinunciare, oggi, allo sport o alla formazione.

Uno sguardo al futuro: promuovere l’occupabilità degli studenti-atleti.
In questo futuro, entra in campo un nuovo giocatore che porta con sé nuove sfide: il mondo del lavoro. Un tema estremamente calzante per gli atleti è infatti quello dell’occupazione al momento del ritiro sportivo. Se frequentare un percorso di studi universitario rappresenta una strategia per prepararsi al futuro professionale, le esperienze di dual career possono essere un terreno fertile per lo sviluppo di occupabilità (employability) nel corso di tutto il percorso sportivo e formativo. Pensiamo al concetto di occupabilità in termini ampi, come processo di consapevolezza delle risorse non solo individuali, ma allargando la prospettiva anche a dimensioni sociali e contestuali. Guardiamo quindi alla dual career non solo come risposta, seppur necessaria, al bisogno degli studenti-atleti di sostenibilità del doppio percorso, ma anche come occasione di sviluppo e pensabilità del proprio futuro. Proprio in questa prospettiva complessa, che va oltre il mero possesso di competenze, il concetto di occupabilità rappresenta un interessante terreno di dialogo e connessione tra il mondo sportivo, educativo e lavorativo, nel corso dell’intero percorso di vita dell’atleta. Tanto nei Programmi di dual career quanto nei contesti sportivi, riteniamo necessario attivare consapevolezza rispetto al sé, ai propri punti di forza, alle proprie aree di miglioramento, ai propri valori, ai propri apprendimenti, in continua evoluzione e negoziazione tra dimensioni individuali, sociali e contestuali.

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