Università Cattolica del Sacro Cuore

di Elena Vagni 

SPORT MANAGEMENT: da passione a professione

Ogni giorno assistiamo ad avvenimenti che ci dimostrano come lo sport stia diventando un vero e proprio business in tutto il mondo. Quasi tutte le squadre del nostro campionato di calcio di Serie A sono gestite da proprietà internazionali. Al posto dei grandi investitori italiani troviamo fondi di investimento, magnati che investono nel calcio nella speranza di aumentare il valore economico per, spesso, rivendere poi il club a un prezzo maggiore. Sport e business non possono più essere guardati con due occhi differenti separando i contesti e rendendoli fine a sé stessi. Il sistema sportivo è sempre più articolato e complesso e rappresenta un ramo importante della nostra economia italiana. Nei due segmenti di sport - partecipativi e per spettatori – è sempre più richiesta una formazione manageriale specifica che in molte aree è ancora limitata.

Tossani Alessandro e Matteo Reale sono due ex studenti della prima edizione del master Sports Management diretto dal Prof Andrea Lionzo e coordinato da Pietro Barbera, Chief Executive Officer di Sportmaster Consulting e raccontano come il corso e lo stage, gli abbiano dato la possibilità di incontrare persone che si sono rivelate fondamentali per il loro futuro e nel proprio percorso di crescita personale e lavorativo. Il desiderio è proprio quello di entrare a fare parte del sistema sportivo a tutti gli effetti e rendere della passione un lavoro.
Alessandro Tossani ora lavora presso Puma area football in Germania con il compito di osservare i calciatori e gestire gli atleti nell’indossare il brand.
Matteo Reale, invece, lavora da IWC Schaffhausen, leader tra i brand di orologi di lusso e si occupa della sezione digital marketing in brand activation.

 “Dopo la laurea cercavo qualcosa che potesse coniugare quella che era la mia passione per lo sport con il background che era l’economia” affermano entrambi iniziando a raccontare come sono venuti a conoscenza del nuovo master.

Il master internazionale è erogato interamente in lingua inglese e Matteo e Alessandro ne riconoscono il valore profondo.

 “Parlare e ascoltare in inglese è stato un modo di rimanere connessi con le realtà globali e internazionali perché oggi possiamo parlare con tutti, connetterci con qualsiasi professionista” dice Matteo.

 Anche dei vantaggi successivi riscontrati nel primo approccio al mondo del lavoro.

Ora nel mondo del management il saper parlare in inglese è fondamentale. Trovarsi adesso a gestire un dialogo con un gergo tecnico e discutere dei progetti è più semplice perché sono discorsi che hai già avuto modo di affrontare durante le lezioni del master” continua Alessandro

Frequentare le lezioni, avendo la possibilità di incontrare manager e responsabili di aree aziendali, è un punto cruciale del percorso presso l’Ateneo. Le ore e i diversi incontri nelle aziende hanno il compito di avvicinare il mondo universitario a quello del lavoro e garantire un ponte per il futuro lavorativo e di crescita, come afferma Alessandro: 

 “Un giorno è venuto a lezione il manager di Puma, Paolo La Placa e mi ha colpito la sua professionalità. Quando dovevamo scegliere lo stage, ho subito ripensato alla sua lezione e ho chiesto di poterlo frequentare presso l’azienda, mi sembrava la persona giusta e il contesto giusto per me.”

Gli scambi di dialogo frequenti durante la propria esperienza di tirocinio hanno aiutato i due ex studenti a capire che la strada percorsa potesse essere quella desiderata. Entrambi sono riusciti a continuare il loro percorso proprio lì, dove il master li ha avviati:

 “Avere la possibilità di vedere durante lo stage come agisce un top manager e potergli fare delle domande è sicuramente un plus che può, in un futuro, ispirarti anche in altre realtà” dice Matteo.

Oltre al tutor d’aula e di tirocinio, il master, sulla linea del modello americano, attiva un mentorship program - processo di sviluppo personale in cui il mentore guida una persona con meno esperienza in un determinato ambito – permettendo degli incontri personali con un manager d’azienda che possa guidare lo studente nelle scelte in vista anche del futuro. Sia Alessandro che Matteo evidenziano l'importanza di un confronto con persone ai vertici.

"Nel mio percorso, il mio mentor Riccardo Soliani Associate Director corporate communication di IWC, ha avuto un ruolo chiave anche nel proseguo del lavoro oltre che essere il mio riferimento." attesta Matteo.

È stato fondamentale avere la possibilità di confrontarmi nel tirocinio e avere un mentore, un manager che mi ha aiutato a trovare la direzione da prendere. È davvero un vantaggio competitivo e può essere uno scambio valoriale di consigli e di idee rispetto a dove si vuole andare” conclude Alessandro.

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