Università Cattolica del Sacro Cuore

- Elena Vagni

 

MENTE E CORPO: DUE GRANDI ALLEATI IN ACQUA

I volti della Dual Career

 

Jacopo Vascotto ha 24 anni, è un nuotatore nelle discipline dai 50 ai 200 stile libero ed è appassionato ai suoi studi. È iscritto al corso di Laurea Magistrale in Psicologia per il benessere: empowerment, riabilitazione e tecnologia positiva e il suo percorso universitario lo sta portando ad allargare gli orizzonti sia lavorativi che sportivi. “Mia mamma mi ha iscritto a nuoto da piccolissimo, è il mio elemento”, dice presentandosi e introducendo la sua storia.

“Ero un bambino pieno di energie e nuotare mi permetteva di sfogarmi. Ho iniziato a fare le competizioni tardi perché vedevo il mio sport solo come un gioco. Quando ero in quinta elementare la mia istruttrice mi disse che ero portato per la disciplina e mi consigliò di continuare in agonismo. Il nuoto è diventato parte integrante della mia vita. Mi alleno tutti giorni: due ore in acqua, una parte fuori dall’acqua a secco e in palestra, in più seguo la dieta”.

Una vita che richiede grandi sacrifici in termini di tempo ed energie, ma fatta anche di condivisione. Raccontando delle sue giornate scandite tra palestra, piscina e dieta, sorride pensando a un suo compagno di allenamento con cui condivide sia l’intesa fatica sportiva e momenti di difficoltà, sia esperienze belle e conviviali. Un supporto psicologico aggiunto alla resistenza che questo sport gli impone.

“Mi alleno con un ragazzo più grande di me, è paralimpico, mi dà un grande stimolo in vasca. Era molto forte prima dell’incidente che ha subìto ed è rimasto tale. Ha una mentalità aperta alla fatica, non molla mai e cerca sempre il lato positivo in tutto! Allenarsi da soli sarebbe massacrante, mi concentrerei per due ore solo su me stesso. Faccio sempre questo paragone: il nuoto è come correre, ma senza respirare! Non hai tempo! In più l’ambiente intorno a te è umido. Allenarsi in compagnia permette di avere dei momenti di scherzo e di confronto con persone che sono al tuo livello, se non più forti, e che ti spronano al miglioramento costante e lui è fantastico!”

Oltre agli allenamenti quotidiani, Jacopo frequenta il corso di Laurea Magistrale in Psicologia per il Benessere in Università Cattolica, dopo essersi laureato in triennale in Psicologia. Questi studi lo affascinano e li descrive in un’ottica presente e futura. Racconta l’importanza del ruolo dello psicologo dello sport come un sostegno concreto per gli atleti, dentro e fuori dal contesto sportivo. Una figura emergente, con grandi prospettive future e vicina agli atleti. In America, per esempio, è già presente negli staff delle squadre, proprio a partire dal periodo universitario.

“Studiare psicologia mi aiuta tanto. Mi dà alcuni strumenti pratici nella gestione dello stress, così sono arrivato ad avere più consapevolezza di me stesso. Il sostegno psicologico a un atleta dovrebbe essere parte integrante dell’allenamento. Ci sono dei processi cognitivi che arrivano dalla vita privata e non dalla quantità di vasche fatte quel giorno. Avere degli strumenti funzionali che ti aiutano a gestire ansia e stress vanno a cambiare l’output sportivo. Nel nuoto – per esempio - più sei rilassato muscolarmente, meglio performi e scivoli sull’acqua. Ma la parte che riesce a rilassare i muscoli in gara è la mente; quindi, saperla utilizzare nel modo corretto è fondamentale.”

Collegando il suo percorso di studi alla Dual Career, introduce la tematica della difficoltà scolastica vissuta durante il liceo, soprattutto a causa della percezione del suo percorso sportivo come ostacolo al compimento degli studi. Poi, l’università ha rimescolato le carte, grazie al Programma Dual Career che ha permesso finalmente di intravedere uno spiraglio. Il Programma dà adesso respiro laddove sembrava non poterci più essere, proprio quel respiro che viene a mancare durante le gare in vasca:

“La Dual Career mi ha dato la possibilità di focalizzarmi sia sullo sport che sull’università, non togliendo nulla a entrambi. Sono riuscito a trovare un aiuto soprattutto grazie alla mia tutor Greta Pepi, che è stata fantastica nella gestione delle scadenze e nell’organizzazione delle sessioni d’esame in base anche alle richieste della mia società per le manifestazioni sportive. Sono riuscito a laurearmi in triennale in corso e anche la magistrale per ora va alla grande. Il fatto che l’università ci riconosca come atleti mi rende orgoglioso, perché i sacrifici fatti vengono riconosciuti da un ente. È un onore!”

Ma Jacopo è uno sportivo a tutto tondo, non si accontenta di una corsia. Nel poco tempo libero che gli rimane pratica sport di ogni genere e studia. Non vede un futuro senza sport, ma intende integrarlo con ciò che ha studiato, approfondendone la tematica.

“Lavoro come istruttore subacqueo, scio, vado in barca a vela... per me sono terapeutiche. Quando entro in vasca e faccio sport, tutto ciò che è fuori sparisce, è come se fossi in una bolla felice. Professionalmente, invece, voglio prendere la laurea e vorrei continuare a studiare, frequentando la scuola di psicoterapia. Attualmente ho delle collaborazioni per dei percorsi di terapia in acqua. Desidererei tenere sempre una parte di lavoro legato al mio mondo di atleta!”

Caro Jacopo, uno sguardo così a 360 gradi sulla persona, dal corpo alla mente, ha un grande valore, che ti auguriamo di approfondire nella tua vita universitaria, sportiva e lavorativa!

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