Change Management. Per molte aziende, l’introduzione dello smart working si è rivelata come occasione per procedere ad un assessment dei processi aziendali e ad una loro più ampia riorganizzazione, correggendo inefficienze e ridefinendo mansioni e obiettivi dei team coinvolti.
Se tutti i team non hanno ben presenti i propri compiti, lo smart working rischia di complicare i processi e amplificare inefficienze già presenti.
L’approccio e la cultura aziendale all’organizzazione del lavoro devono quindi cambiare: è necessario responsabilizzare il dipendente sui risultati e per poterlo fare è necessario rendere lo smart worker autonomo e responsabile, riconoscerne il merito e svilupparne il talento.
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INTERVERRANNO:
Edoardo Formia, HC Recruiter Associate
Martina Fava, HC Recruiter Specialist
PWC
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PER INFORMAZIONI
Stage & Placement
E-mail: stage-mi@unicatt.it
Recapito telefonico: 02.72348500
Organizzato da: Comitato Università Mondo del Lavoro
