Tra una ventina di giorni, alle Olimpiadi di Parigi, per la prima volta nella storia dei cinque cerchi sarà raggiunta la parità di genere. Le atlete saranno 5.250, e rappresenteranno il 50 per cento degli atleti totali. Una première assoluta, dopo 128 anni dall'inizio dei Giochi dell'era moderna.
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Un’altra prima volta, sottolinea Giordani, è quella delle inedite borse di studio che sosterranno cinque atlete mamme alle prossime Olimpiadi: la fiorettista Arianna Errigo, la marciatrice Eleonora Giorgi, la triatleta Alice Betto, la pentatleta Alice Sotero e la sciabolatrice Irene Vecchi. «I giochi sono un momento meraviglioso ma anche difficilissimo da raccontare» spiega Diana Bianchedi, Chief Strategy Planning & Legacy Officer di Fondazione Milano Cortina 2026, vincitrice della prima medaglia d’oro olimpica per una squadra femminile italiana a Barcellona ‘92 e oro anche a Sydney 2000 nel trio del fioretto delle meraviglie con Giovanna Trillini e Valentina Vezzali. «Ogni atleta ha un countdown sul proprio comodino» prosegue Bianchedi. «La paura di un atleta non è non vincere, ma quella di prendere uno spiffero in aereo, o una semplice storta in allenamento. Gli occhi di un atleta cambiano prima delle Olimpiadi, perché sa che sta entrando nella storia».
Anche sulle Paralimpiadi «c’è tanto lavoro da fare», ma a Parigi la parità di genere compie un altro passo avanti: il numero record di 236 medaglie per le donne e almeno 1.859 posti per le atlete sono la vetta più alta nella storia dei Giochi Paralimpici. Il testimone passerà poi ai Giochi di Milano Cortina 2026, che saranno l’edizione invernale più gender balanced della storia con il 47% di partecipazione femminile e 50 eventi femminili.
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