Università Cattolica del Sacro Cuore

Ma vediamole queste sfide, presentate alle aziende e che hanno coinvolto, accanto a realtà locali, colossi nazionali dell’agrifood del nostro Paese.

Un packaging maggiormente sostenibile che valorizzi il prodotto grattugiato e porzionato e che sia alternativo alla plastica è stata la proposta del Consorzio del Parmigiano Reggiano, una delle più importanti Dop italiane. Nel campo della lotta allo spreco alimentare e nell’ottica dell’economia circolare è la challenge lanciata da Solchim, un’azienda specializzata nella produzione e nel riempimento di bombolette aerosol, che anche attraverso ingredienti derivati da scarti di produzione e sottoprodotti di oli vegetali (di colza, palma e girasole) intende produrre uno spray staccante completamente sostenibile. Una nuova merendina per bambini a base di latte, o di yogurt, e purea di frutta, che centri obiettivi nutrizionali mirati e che sia sostenibile anche nel packaging è invece l’idea progettuale che Parmalat ha posto nella Challenge for Agorà. E ancora, “Buono e sano” è il titolo della sfida lanciata all’Università da Buon Palato, un negozio alimentare cremonese e che si articola nella realizzazione di prodotti di gastronomia adatti a persone infartuate e con colesterolo alto. Di rilievo anche la richiesta di Fieschi, storico marchio di prodotti gastronomici e dolciari cremonesi che punta alla realizzazione di una linea di preparati a base di frutta e verdura con proteine.