La placenta umana a termine: una fonte di molecole con potenziale terapeutico

La placenta umana a termine: una fonte di molecole con potenziale terapeutico

La professoressa Ornella Parolini, docente ordinario di Biologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, coordina il progetto “La placenta umana a termine: una fonte di molecole con potenziale terapeutico”. «Abbiamo dimostrato che le cellule isolate dalla placenta sono in grado di secernere delle molecole che hanno un potenziale terapeutico». L’obiettivo è utilizzare queste molecole per facilitare la cura di patologie come la fibrosi polmonare, la fibrosi epatica, l’ischemia del miocardio e le patologie autoimmuni quali l’artrite reumatoide e malattie infiammatorie intestinali croniche. Investire su questo progetto vuol dire consentire di comprendere a fondo in che modo alcune molecole della placenta a termine possano avere questo potenziale terapeutico. «Vogliamo capire due cose: quali solo le molecole che sono in grado di avere questi effetti e avere chiaro esattamente come agiscono».