1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2023
Origine: Ungheria, Slovacchia
Genere: animazione, fantascienza
Durata: 110 minuti
Casa di produzione: Artichoke Film Production, Salto Film
Figure professionali: Tibor Bánóczki, Sarolta Szabó (regia e sceneggiatura), Tamás Keresztes, Zsófia Szamosi, Géza Hegedüs (cast)
2. Descrizione
Presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 2023, White Plastic Sky è un film di coproduzione ungaro-slovacca.
Nel 2123, la Terra, a causa degli elevati livelli di riscaldamento atmosferico, si è trasformata in una landa brulla, spoglia e morta. La popolazione vive all’interno di ambienti urbani protetti da cupole in grado di rendere più salubre l’ambiente della vita umana. Al fine di ridare linfa vitale al pianeta, una serie di sperimentazioni scientifiche ha ottenuto l’approvazione degli organi legislativi: la più rilevante prevede che, al compimento dei cinquant’anni di età, uomini e donne vengano condotti in laboratori scientifici e lì impiantato loro un seme che, gradualmente, li trasformerà in alberi. Stefan è un giovane psichiatra che condivide con la moglie Nora il trauma per il figlio da poco scomparso. Sconvolta dal dolore, Nora sceglie di anticipare i tempi e consegnarsi alle autorità scientifiche per trasformarsi in pianta prima e fuggire così dai sensi di colpa. Sarà compito di Stefan rintracciare la moglie, convincerla a tornare a casa e, soprattutto, evitare che il processo di trasformazione venga completato.
Il film ha ricevuto gli elogi della critica di settore, che ne ha lodato soprattutto la direzione artistica e i colori impiegati, sebbene l’alternanza tra scenari 3D e modelli dei personaggi in 2D risulti a tratti straniante.
3. Ambiti distopici
White Plastic Sky conduce lo spettatore in un futuro arido e desertico, risultato dei catastrofici sconvolgimenti ecologici e atmosferici cui è stata sottoposta la Terra negli ultimi decenni. Si tratta di uno scenario privo di vegetazione e fauna e i cui unici segni di vita sono dati da un’umanità che prova artificialmente, come suggerisce anche il titolo stesso della pellicola, a ricreare le condizioni ideali per la vita sul pianeta, un tentativo che suona più come un modo per guadagnare tempo che non una vera soluzione a lungo termine. Il film pone l’enfasi sulla responsabilità umana, non solo in merito alla catastrofe naturale ma anche, come emerge dalla figura di Nora, nelle scelte individuali rispetto a quelle previste (e imposte, come avviene nella società semi-autoritaria che si osserva nel film) per il bene collettivo.
4. Coordinate spazio-temporali
White Plastic Sky è ambientato nel 2123. Il setting spaziale coincide con la città di Budapest, protetta da una cupola che isola la popolazione dal calore desertico, ma l’azione si sviluppa tra varie aree e luoghi dell’Ungheria, come il bacino prosciugato del Lago Balaton.
Keywords, tag: ambiente, biopolitica, catastrofe naturale, isolamento, Slovacchia, Ungheria