Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2020
Origine: Stati Uniti
Servizio di messa in onda: CBS All Access (disponibile in Italia nel catalogo di Starz Play)
Numero di stagioni/episodi: 1/9
Genere: post-apocalittico, horror
Figure professionali: Josh Boone (creatore), Richard Rubinstein (produttore esecutivo), James Marsden, Odessa Young, Alexander Skarsgard (cast)
Soggetto: Stephen King, The Stand, DoubleDay, New York 1978; trad. it. (1a Edizione): L’Ombra dello Scorpione, Sonzogno, Milano 1983

 

2. Descrizione

The Stand è la seconda mini-serie televisiva tratta dall'omonima opera di Stephen King dopo quella realizzata da ABC nel 1994. Un virus, prodotto nell’ambito del programma di armi batteriologiche dell’esercito statunitense e noto con il nome in codice di “Progetto Azzurro”, sfugge da una base militare e si diffonde rapidamente in tutto il continente nordamericano. “Capitan Trips”, come i media hanno ribattezzato il virus, presenta sintomi simili a quelli di una normale influenza, ma ha un indice di letalità pressoché assoluto, portando rapidamente alla decimazione della popolazione.
Un piccolo gruppo di sopravvissuti, apparentemente immuni al virus, inizia ad avere sogni inquietanti che vedono coinvolti Randal Flagg, un essere demoniaco noto anche come “L’Uomo che Cammina”, e Mother Abagail, un’anziana donna afroamericana che si dichiara messaggera di Dio e chiama a sé chiunque necessiti di aiuto e compagnia. Intorno ai due, personificazioni rispettivamente del Male e del Bene, si raccolgono comunità di esuli alla ricerca di un nuovo equilibrio nel mondo devastato da Capitan Trips, che prende la forma della comunità di pari nel caso di Mother Abagail e della violenza cieca nel caso di Flagg.
 

3. Ambiti distopici

Proprio come il romanzo di King, che è tornato al centro del discorso mediale e sociale nel corso della prima fase della pandemia globale da Sars Cov-2, anche con la mini-serie televisiva di The Stand in molti hanno provato a tracciare delle analogie tra le vicende reali e fantastiche. I primi episodi della serie, infatti, raccontano nei dettagli l’origine del virus, i suoi sintomi e la sua rapida diffusione nel mondo. Attraverso un rapido susseguirsi di scene testimonianti il caos organizzativo e, soprattutto, comunicativo che ha fatto seguito ai primi casi di contagio (il governo americano, ad esempio, minimizza l’emergenza, pur con gli ospedali al collasso), King sembra sottolineare quanto fragile possa essere l’equilibrio della società umana in un momento di crisi senza precedenti e quanto rapidamente la legittima paura possa lasciare spazio a un panico incontrollabile.
Le successive puntate si soffermano sulla devastazione nel mondo post-epidemico ed è possibile rintracciare altri ambiti distopici, seppur di diversa rilevanza nell’economia della narrazione. La comunità che si raccoglie intorno a Flagg a Las Vegas, ad esempio, presenta i tratti di una dittatura in miniatura, dove l’unico collante tra la popolazione è il terrore nei confronti del suo demoniaco capo.

 

4. Coordinate spazio-temporali

The Stand è ambientata in un presente alternativo, mentre lo spazio dell’azione è abbastanza ampio e arriva a comprendere numerosi luoghi e città, dal Texas fino a Ogunquit, città turistica del Maine sulla costa Atlantica. Gli episodi centrali della serie sono principalmente ambientati a Boulder (Colorado), dove risiede la comunità di Mother Abagail, e Las Vegas, da dove Flagg dirige il suo regno del terrore che si estende fino alla Costa Ovest.

 

Keywords, tag: conflitto bene-male, pandemia, società apocalittica, virus