Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2019
Origine: Spagna
Genere: Thriller, orrore, fantascienza
Durata: 94 minuti
Casa di produzione: Basque Films, Mr. Miyagi Films, Plataforma La Pelicula A.I.E
Figure professionali: Galder Gaztelu-Urrutia (regia), David Desola (soggetto, sceneggiatura), Ivan Massagué, Zorion Eguileor, Antonia San Juan (cast)
Riconoscimenti: Premio Gaudì 2020 (Migliori Effetti Speciali), Premio Goya 2020 (Migliori Effetti Speciali), European Film Award 2020 (Migliori Effetti Speciali)

 

2. Descrizione

Presentato in anteprima al Festival di Toronto del 2019, The Platform (El Hoyo in originale e Il Buco nella sua distribuzione italiana) è un film spagnolo di genere thriller-horror distribuito a livello internazionale da Netflix.
In un prigione che si sviluppa in verticale, un numero imprecisato di persone sono recluse all’interno di celle suddivise per piani. Al centro della torre si trova un buco, all’interno del quale si muove una piattaforma imbandita con i piatti preferiti dei detenuti che, partendo dal primo livello, scende gradualmente, fermandosi per due minuti a ogni piano per permettere ai detenuti di rifocillarsi con gli avanzi di ciò che resta dei pasti dei prigionieri dei piani superiori.
Il protagonista, Goreng, ha liberamente scelto di essere incarcerato per sei mesi per ottenere un attestato di permanenza definitivo nel Paese. Il suo primo giorno in cella, Goreng conosce Trimigasi, condannato per un crimine commesso involontariamente. Il primo mese di detenzione trascorre tranquillamente, ma la situazione precipita quando i due vengono spostati dal livello 48 al 171, dove il cibo scarseggia. Di fronte allo spettro onnipresente della fame, viene meno qualsiasi forma di cameratismo, per lasciare spazio a una progressiva regressione dell’uomo a uno stato semi-animale.
The Platform ha ricevuto numerosi riconoscimenti, sia a livello nazionale che internazionale, per i suoi effetti speciali e visivi.

 

3. Ambiti distopici

The Platform è una distopia “verticale” che recupera elementi già presenti in Cube e Snowpiercer, oltre a presentare architetture che ricordano il mondo sotterraneo della Metropolis dell’omonimo film di Fritz Lang. Grazie a una messa in scena soffocante, una fotografia grigia e spenta, una musica inquietante e a tratti violenta, The Platform crea una società profondamente classista dove regna la più totale assenza di comunicazione e in cui la cosiddetta “autogestione verticale” lascia spazio a un isolamento sempre più marcato ed esacerbato dalle oggettive difficoltà di vita in un ambiente così ostile. Di fronte alla mancanza di risorse necessarie alla vita, il principio di sopravvivenza resta l’unico faro che guida un’azione umana regredita quasi allo stato animale, metafora delle profonde disuguaglianze che attraversano la società moderna.

 

4. Coordinate spazio-temporali

The Platform è ambientato in una temporalità che potrebbe corrispondere tanto a un presente alternativo quanto a un futuro prossimo. La vicenda si sviluppa interamente nella struttura detentiva, situata in una non meglio specificata località in Spagna.

 

Keywords, tag: conflitto sociale, degenerazione umanità, esperimento sociale, isolamento, Spagna