Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2021
Origine: Stati Uniti
Servizio di messa in onda: HBO Max (disponibile in Italia nel catalogo di TimVision)
Numero di stagioni/episodi: 1/10
Genere: drammatico, fantascienza
Figure professionali: Patrick Sommerville (ideatore), Hiro Murai, Scott Steindorff (produzione esecutiva), Mackenzie Davis, Gael Garcia Bernal, Himesh Patel (cast)
Soggetto: Emily St. John Mandel, Station Eleven, Knopf, New York 2014; trad. it., Stazione Undici, Bompiani, Milano 2015

 

2. Descrizione

Ideata da Patrick Somerville, già sceneggiatore per The Bridge e The Leftovers, Station Eleven è una miniserie televisiva statunitense del 2021 basata sull'omonimo romanzo di Emily St. John Mandel e parte del catalogo di produzioni originali del servizio VOD HBO Max.
Vent'anni dopo che una pandemia scatenata da un ceppo mutato nel comune virus influenzale ha dimezzato la popolazione, l'umanità cerca lentamente di costruirsi un nuovo futuro. Kirsten Raymonde è una delle numerose orfane della pandemia che, una volta adulta, ha scelto di unirsi a una carovana itinerante di attori teatrali, la "Travelling Symphony", che porta in scena i classici shakespeariani in un contesto post-apocalittico. Il gruppo intraprende ogni anno il medesimo itinerario circolare nel Mid-West degli Stati Uniti, ma l'equilibrio della rassegna viene guastato dall'incontro con l'inquietante David e il suo presunto figlio Cody.A turbare particolarmente Kirsten è il fatto che David citi in diverse occasioni dei passaggi di Station Eleven, una graphic novel dei tempi pre-pandemici di cui Kirsten è convinta di avere l'unica copia esistente, ereditata da un amico di famiglia, l'attore Arthur Leander. L'apparentemente fortuito incontro con David metterà Kirsten sulle tracce di una setta sanguinaria guidata dal sedicente Profeta, un misterioso individuo che riunisce sotto la sua influenza persone nate dopo la pandemia e noto per rapire bambini dai vari accampamenti e avamposti umani.
Station Eleven ha raccolto gli elogi della stampa specializzata americana, ottenendo anche numerose nomination ai principali premi della stagione televisiva statunitense,

 

3. Ambiti distopici

Station Eleven proietta lo spettatore in un futuro segnato indelebilmente dalle conseguenze di un'epidemia influenzale che, a partire dal continente asiatico, si è diffusa in Europa e nel continente nordamericano mietendo milioni di vittime e distruggendo le strutture politiche, sociali ed economiche esistenti. La linea narrativa principale della serie si concentra sui tentativi, da parte dei pochi sopravvissuti, di ridare una parvenza di ordine alla società post-apocalittica e, soprattutto, restituire all'umanità un tesoro andato perduto nei tempi pandemici come la cultura. In questo contesto di lento ritorno alla normalità, un ritorno accolto con grande favore dai sopravvissuti (la Travelling Symphony raccoglie elogi ad ogni tappa del suo tour), la minaccia a quell'ordine ricostruito con tanta fatica è rappresentato dal Profeta e dalla sua setta. Lo sfuggente villain della serie, così, incarna quella paura dell'ignoto che pervade una società civile da poco ristabilitasi dopo una terribile pandemia che ha spazzato via qualsiasi istituzione, la paura di un ritorno allo stato di semi-barbarie dove la violenza è l'unico verbo accettato e riconosciuto.

 

4. Coordinate spazio-temporali

Station Eleven presenta numerosi piani temporali che si intersecano tra loro nel corso della serie. Nel corso degli episodi, infatti, si alternano scene ambientate all'inizio dell'epidemia nel 2020 con il piano temporale principale, collocato approssimativamente intorno all'anno 2040. Lo scenario dell'azione è abbastanza circoscritto: la serie ha inizio a Chicago, dove Kirsten trascorre gran parte del periodo immediatamente successivo all'inizio dell'epidemia, per poi spostarsi verso le zone rurali che si affacciano sul Lago Michigan e, infine, l'area al confine con il Canada.

 

Keywords, tag: epidemie, pandemia, società post-apocalittica, sopravvivenza, violenza, virus