1. Informazioni generali
Anno di uscita: 2017
Origine: Giappone
Genere: animazione
Durata: 101 minuti
Casa di produzione: Surprise Red, Yamiken
Figure professionali: Takehide Hori (regia, sceneggiatura), Kent Yoshida (produzione), Yoshiki Kondo (musiche)
Riconoscimenti: Miglior Film d’Animazione al Fantasia Film Festival 2017
Soggetto: Junk Head 1 (cortometraggio 2013)
2. Descrizione
Sviluppato a partire dall’omonimo cortometraggio del 2013, Junk Head è l’opera di esordio del regista giapponese Takehide Hori.
In un futuro non meglio definito, l’umanità, attraverso i progressi della biologia e della genetica, è riuscita ad allungare notevolmente l’aspettativa di vita, a scapito tuttavia di un’endemica infertilità che rischia ora di avvicinare l’umanità verso la sua estinzione. Parton è un cyborg impiegato in un laboratorio di ricerca scientifica a cui viene affidata una missione di cruciale importanza: esplorare i vasti e labirintici sotterranei abitati dai Magarin, creature a metà tra mutanti e androidi che gestiscono le infrastrutture che rendono possibile la vita in superficie, e scoprire le ragioni della loro longevità e procreazione. Per Parton, così, inizierà un viaggio tra i sotterranei che lo vedrà perdere gradualmente componenti del suo corpo meccanico, rimettendo in piena discussione la sua stessa identità.
Junk Head ha ricevuto recensioni positive all’uscita e, per mezzo di una campagna di crowdfunding, Hori è riuscito a finanziare un secondo capitolo uscito nell’estate 2025.
3. Ambiti distopici
Junk Head è una collezione di citazioni alla distopia classica, la prima e più evidente è quella dei Magarin, abitanti dell’abisso post-industriale che richiamano tanto i Morlock di The Time Machine di H.G. Wells quanto i lavoratori del Metropolis di Fritz Lang. Proprio come i Morlock, anche i Magarin continuano a sorvegliare e mettere in funzione macchine che servono un mondo ormai collassato, retaggio inestricabile della loro origine meccanico-digitale. Accanto ai dispositivi di ripresa citazionale, Junk Head porta in scena anche scenari e tematiche di ordine contemporaneo, primo tra tutti il dilemma del progresso scientifico che, nella cornice diegetica, assicura l’immortalità al prezzo dell’estinzione umana, oppure quello della frammentazione dell’identità individuale, come osserverà il protagonista Parton nel passaggio tra numerosi e diversi corpi artificiali.
4. Coordinate spazio-temporali
Junk Head è ambientato in un futuro remoto e poco identificabile, così come poco identificabile è il setting spaziale delle vicende.
Keywords, tag: androidi, animazione, Giappone, società post-apocalittica