Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2021
Origine: Libano
Genere: animazione, thriller
Casa di produzione: Spring Entertainment/Malil’Art
Durata: 60 minuti
Figure professionali: Jorj Abou Mhaya (regista), Bassem Breish (sceneggiatore), Rabih Sweidan, Marwan Harb (produttori)

 

2. Descrizione

Alephia 2053 è un film di animazione interamente prodotto da professionisti libanesi (alcune componenti grafiche sono state realizzate in collaborazione con lo studio francese Malil’Art) e uno dei rari prodotti audiovisivi arabi (il genere distopico, nel mondo arabo, trova i suoi maggiori risultati in una ricca produzione letteraria) ad affrontare temi e problematiche attuali proiettandole nel futuro. Alephia è uno stato “eremita” del Medio Oriente governato dal tiranno Aleph II, che gestisce lo stato e il suo popolo come una proprietà personale. Il paese è tra i principali esportatori al mondo di litio, ma la sua popolazione vive in regime di razionamento alimentare, sotto costante sorveglianza e con il timore delle guardie della milizia personale di Aleph, che seminano il terrore con regolarità. Nonostante i numerosi tentativi di rivolta sedati nel sangue, la Resistenza sopravvive in cellule clandestine. A una di esse si unirà Majd Darwish, un agende dei Servizi di Sicurezza Interni desideroso di proseguire l’opera del padre (uno dei fondatori della Resistenza e per questo eliminato dal regime) e rovesciare il corrotto e tirannico Aleph II.
Distribuito gratuitamente attraverso Youtube, il film ha superato le otto milioni di visualizzazioni ed è stato accompagnato da un sito dedicato attraverso cui gli spettatori possono approfondire ulteriormente il mondo narrativo illustrato dal film.

 

3. Ambiti distopici

Come affermato dagli stessi autori in diverse interviste con la stampa internazionale, il film è stato concepito a partire da una domanda di base: come sarà il mondo arabo tra venti o trent’anni? Seppur ambientato in uno stato completamente immaginario, è facile riconoscere in Alephia dei tratti che la accomunano a numerose dittature, presenti e passate, che si sono succedute nel mondo arabo, riecheggiando anche il lento spegnersi degli entusiasmi che hanno circondato un fenomeno come la Primavera Araba. Alephia, così, proietta nel futuro i timori per un’ulteriore stretta alle libertà della popolazione (i cittadini di Alephia non possono lasciare il paese, devono rispettare il coprifuoco, sono costantemente monitorati dalle forze dell’ordine e vittime di violenze e soprusi). Il film, tuttavia, si conclude con una luce di speranza per un futuro che potrebbe, infine, rivelarsi migliore del passato o del presente, restituendo l’idea anche con alcune semplici ma efficaci soluzioni grafiche (il lento passaggio dai colori scuri della prima metà del film alle scene dominate dalla luce nella parte conclusiva).

 

4. Coordinate spazio-temporali

Il titolo è ambientato nel 2053 nel regno fittizio di Alephia, uno stato isolazionista del Medio Oriente così ribattezzato nel 1953 dopo un colpo di stato miliare guidato dal comandante Aleph. Sebbene il film non offra ulteriori dettagli circa la possibile collocazione geografica del paese, il sito web di accompagnamento indica Alephia come una delle regioni un tempo parte dell’Impero Ottomano. La capitale del paese è Al-Asima e il suo territorio si suddivide in tre macro-aree: la capitale, residenza della élite politica e militare del paese; Alephia Bassa, luogo di origine e attività dei ribelli anti-Aleph II; la regione montuosa degli Altopiani Centrali.

 

Keywords, tag: conflitto sociale, democrazia, Libano, Primavera Araba, totalitarismo