Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2021
Origine: Taiwan
Genere: animazione, cortometraggio
Durata: 17’
Casa di produzione: HTC VIVE, TurnRhino Original Design Studio
Figure professionali: Tang Zhi-zhong, Huang Yun-hsien (regia e sceneggiatura), Jack Huang (fotografia), Tang Zhi-Zhong (montaggio), Jérôme Rebotier, Liu Szu-Ming (musica)
Riconoscimenti: selezionato per il “Venice VR Expanded” della 78ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

 

2. Descrizione

The Sick Rose (Bing mei guei, in lingua originale) è, secondo i suoi creatori, il primo cortometraggio di animazione interamente girato in stop-motion a fare uso della tecnologia della realtà virtuale. Un’esperienza immersiva, che segue le vicende di Rose, ragazzina che si mette in viaggio da sola in una città flagellata da un’epidemia e ricolma di pericoli, per consegnare come regalo di compleanno alla madre – che lavora in prima linea in ospedale – una rosa magica. Nel suo percorso, accidentato e pieno di ostacoli, Rose incontrerà creature demoniache maledette e verrà aiutata da una tribù di topi emarginati. L’opera, che unisce la scultura in plastilina del tradizionale artigianato taiwanese alle tecniche dello stop-motion e della futuristica VR, è stata presentata in prima mondiale nel 2021 alla 78ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia all’interno del concorso “Venice VR Expanded”.

 

3. Ambiti distopici

Il principale ambito distopico su cui si concentra questa fiaba è quello della pandemia e all’emergenza sanitaria che, come hanno messo in luce gli autori e in virtù anche dell’anno in cui è stata realizzata, diventa metafora della difficile battaglia contro il COVID-19: complicata ed estenuante – proprio come il viaggio della ragazzina alla ricerca della madre – ma anche necessaria e speranzosa. La paura della malattia non ha solo devastato la città, ma ha resto le persone diffidenti, egoiste e scontrose. Il regista Tang Zhi-Zhong ha così commentato il corto: «Il mondo è pieno di difficoltà e sofferenza, ma è anche per questo che è bello. Dobbiamo proteggere la gentilezza e il bene comune, così che anche la sofferenza non sia vana. Questo è per me il significato della vita e dell’animazione stop-motion. Bing mei guei  è nato per caso: una storia che riflette le reazioni degli esseri umani quando si trovano ad affrontare i disastri di ogni epoca e svela la loro vera natura, che rimane invece nascosta in tempo di pace e prosperità». Infine, coerentemente con altre narrazioni post-apocalittiche, il ruolo di risanamento della società è affidato alle giovani generazioni che, nel proprio processo di crescita, riscoprono l’importanza dei sentimenti, paradossalmente proprio all’interno di mondi di rovine.

 

4. Coordinate spazio-temporali

Il corto animato si configura come una esperienza immersiva, in cui lo spettatore è chiamato a perdersi in preda al panico insieme a Rose tra gli alti e cupi edifici della città. L’utilizzo di pupazzi interamente realizzati a mano, calati in un mondo virtuale, crea un contrasto straniante tra passato e futuro. L’azione si svolge in una cittadina che, dalle insegne dei locali e dall’alta densità abitativa, sembra ricalcata a partire dalle periferie delle metropoli asiatiche. La collocazione temporale è indefinita, ma è ragionevole pensare che la narrazione non si discosti eccessivamente dal presente, considerati i ricercati parallelismi con la pandemia da COVID-19.

 

Keywords, tagcortometraggio, pandemia, realtà virtuale, Sars Cov-2, stop-motion, Venezia