Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2009
Origine: Stati Uniti
Genere: drammatico
Durata: 111 minuti
Casa di produzione: Dimension Films, 2929 Productions, Road Rebel Chockstone Pictures, Nick Wechsler Productions
Figure professionali: John Hillcoat (regia), Joe Penhall (sceneggiatura), Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Charlize Theron (cast)
Soggetto: Corma McCarthy, The Road, Alfred A. Knopf, New York 2006; trad. it., La Strada, Einaudi, Torino 2010
 

2. Descrizione

Tratto dall'ultimo romanzo di Cormac McCarthy, The Road abbandona il filone neo-western che ha reso celebre la produzione cinematografica legata allo scrittore di Providence per abbracciare invece il genere della fantascienza post-apocalittica. A seguito di una catastrofe che ha decimato la popolazione e irrimediabilmente alterato l’ambiente (alcune indicazioni sparse nel corso del film lascerebbero presuppore si tratti dell’esito di una guerra nucleare), un padre e un figlio (tutti i personaggi del romanzo sono anonimi) si mettono in viaggio verso la costa del Pacifico per sfuggire alla morsa dell’inverno e trovare le risorse necessarie a prolungare la loro sopravvivenza in uno scenario in cui qualsiasi forma di civiltà è stata spazzata via. Nel corso del viaggio si alterneranno lotte con altri esseri umani disperati, momenti di sconforto e isolati attimi di gioia, per concludere con un finale che sembra reinfondere speranza nel devastato mondo post-apocalittico.
 

3. Ambiti distopici

Sfruttando il grande topos narrativo americano della strada, The Road accompagna lo spettatore in un viaggio in un futuro che ha rapidamente perso qualsiasi tratto di civiltà. L’intento del film non è quello di focalizzarsi tanto sulla catastrofe naturale in sé, che viene volutamente descritta con termini vaghi e indefiniti, quanto sui cambiamenti più immediati che essa apporta nel mondo e nei suoi abitanti umani. L’universo in cui il padre e il figlio protagonisti si muovono, infatti, è regredito ad uno stato primitivo, privo di tecnologie e in cui fenomeni come lo schiavismo e il cannibalismo non sono più considerati aberrazioni ma semplici stratagemmi per sopravvivere a un mondo senza più regole, limiti morali e in cui secoli di progresso sono stati cancellati ad una velocità disarmante. Se l’unica filosofia di vita rimasta valida è quella dell’homo homini lupus, il padre e il figlio rappresentano l’ultimo scampolo di civiltà (come il padre dice al figlio per consolarlo, “Noi portiamo il fuoco”) e l’estremo tentativo di difendere ciò che di buono è rimasto di un mondo ormai distrutto.  

 

4. Coordinate spazio-temporali

Il setting temporale del film non viene mai precisato e anche quello geografico resta volutamente sul vago, limitandosi a indicare il continente nordamericano come teatro dell’azione e l’Oceano Pacifico come destinazione ultima del viaggio dei protagonisti. Come nel romanzo originale di McCarthy, la scelta di un mondo narrativo senza referenti reali a cui il lettore possa appoggiarsi, così, amplifica il senso di straniamento dello spettatore.

 

Keywords, tag: catastrofe naturale, crisi società, rapporto uomo-natura, società post-apocalittica