Università Cattolica del Sacro Cuore

1. Informazioni generali

Anno di uscita: 2018
Origine: Stati Uniti, Germania
Genere: animazione, fantasy, avventura
Durata: 101 minuti
Casa di produzione: American Empirical Pictures, Indian Paintbrush, Scott Rudin Productions
Figure professionali: Wes Anderson (soggetto, regia e sceneggiatura), Alexandre Desplat (musiche), Bryan Cranston, Edward Norton, Koyu Rankin (cast)
Riconoscimenti: Orso d’Argento per il Miglior Regista (Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2018); due candidature ai Premi Oscar 2019 (Miglior Film di Animazione; Migliore Colonna Sonora)

 

2. Descrizione

Realizzato con la tecnica di animazione in stop-motion, Isle of Dogs è il secondo lungometraggio animato realizzato dal noto regista americano Wes Anderson dopo Fantastic Mr. Fox (2009).
In un futuro prossimo, un’epidemia di influenza canina si diffonde per tutto l’arcipelago giapponese e, insieme ad essa, si sparge la paura per un possibile “salto di specie”. Kenji Kobayashi, il paranoico sindaco della cittadina di Megasaki, bandisce tutti i cani dalla città e ordina la loro deportazione su un’isola precedentemente usata per smaltire rifiuti e ora nota con il nome popolare di “Isola dei Cani”. Il Professor Watanabe, che guida il locale Partito della Scienza, dichiara di stare per mettere a punto un vaccino per l’influenza canina, ma viene messo a tacere e ridicolizzato da Kobayashi e dal suo staff. Alcuni mesi dopo la deportazione di massa dei cani, Atari Kobayashi, un orfano imparentato con il sindaco, che ne detiene anche la custodia legale, si mette in viaggio verso l’Isola dei Cani per ritrovare Spots, il suo cane e migliore amico. L’aereo su cui viaggia, però, precipita sull’Isola. Qui fa la conoscenza di alcuni cani che potrebbero aiutarlo a rintracciare Spot, scomparso mesi addietro nei meandri dell’Isola. Nel frattempo, dopo che il Professor Watanabe muore in circostanze misteriose, Tracy Walker, una studentessa americana amica di Atari, inizia a indagare su un possibile complotto dietro la diffusione del virus e la deportazione dei cani, un’indagine che rivelerà una cospirazione su ampia scala e che vedrà coinvolto in prima persona il sindaco Kenji Kobayashi.
Nonostante alcune polemiche legate alla possibile rappresentazione stereotipata della realtà giapponese, Isle of Dogs è stato accolto molto positivamente dalla critica cinematografica, che ha rinvenuto nella pellicola il segno della maturità artistica di Anderson.

 

3. Ambiti distopici

Isle of Dogs e la sua storia possono essere letti da numerose prospettive. Ad un primo livello, il film può essere visto come l’avventura di un ragazzo alla ricerca del suo migliore amico. Ad un secondo, il film analizza le conseguenze di una pandemia che colpisce l’animale da compagnia per eccellenza dell’uomo, il cane, che viene bandito per il timore di un possibile “salto di specie” (termine tradotto in inglese come spillover, una parola che il pubblico ha imparato a conoscere nel corso delle battute iniziali della pandemia da Sars Cov-2). Ad un terzo livello, il film indaga su una cospirazione ordita dal sindaco Kobayashi per liberarsi di pericolosi avversari politici come il Professor Watanabe. In Isle of Dogs, tuttavia, si può rintracciare anche una lettura politica della trama: nel corso del film, infatti, si può assistere ad un uso diffuso e da manuale della propaganda, che demonizza, marginalizza e discrimina una parte della popolazione, ruolo assunto in questo caso dai cani, che potrebbero rappresentare qualsiasi minoranza fatta oggetto delle persecuzioni delle macchine propagandistiche dei regimi totalitari e non.

 

4. Coordinate spazio-temporali

Isle of Dogs si svolge nel 2038, vent’anni nel futuro. Il film è ambientato in Giappone e, più precisamente, nella città fittizia di Megasaki, dove si alternano edifici tradizionali a grattacieli e strutture costruite secondo i dettami del Movimento Metabolista giapponese degli anni ’60. L’Isola dei Cani, invece, data la sua precedente natura di sito atto al deposito di rifiuti, è un territorio completamente invaso da cumuli stratificati di rifiuti entro cui si muovono i cani ivi deportati.

 

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